Cultura e Spettacoli

Dalla spilla di Obama agli amuleti dei vip, superstiziosi si diventa

Un libro racconta tutte le scaramanzie dei vip. Dal quadrifoglio di Sarkozy al «bianconiglio» di Angelina Jolie

Gatti neri, specchi rotti, numeri sfortunati. Aglio e fravaglie, parole magiche e poi corni rossi, ferri di cavallo e talismani vari. Anche il più scettico di noi, sotto sotto preferisce non sfidare la sorte. E se il sale si versa sulla tavola, è sempre meglio tirarne un pò dietro la schiena. Dai rituali dei Vip agli amuleti di Obama, "Il libro delle superstizioni" a cura di Marino Niola e Elisabetta Moro (l'Ancora del mediterraneo, pagg. 236, euro 14,50), è una divertente passeggiata in un dizionario di curiosità e sopravvivenbze culturali che non smettono di accompagnare la nostra routine, stando attenti a non passare sotto le scale e tracciando i percorsi per fronteggiare ogni anatema. Perchè il "non è vero ma ci credo" non risparmia nessuno. Si sfogliano queste pagine di rimedi popolari, dalla A alla Z. E si scopre ad esempio alla parola "suocera" che «se si vuole evitare una cattiva suocera è bene che a pranzo una ragazza non sieda mai all'angolo del tavolo e non beva da un bicchiere che non sia stato completamente svuotato». Ma sono le celebrità a temere più di altri i rovesci della sorte, forse perchè sono stati baciati dalla fortuna che li ha fatti diventare dei "Very Important Person". Così le star del cinema, della moda, dello sport o della televisione, ma anche i politici, fanno di tutto per tenere alla larga la sfiga. Sono pochi quelli che rinunciano a portare con sè un amuleto o a compiere riti scaramantici prima di iniziare un lavoro importante. Nello star system hollywoodiuano la superstizione è di casa. Si dice che la bellissima Cameron Diaz cerchi di attrarre la dea bendata con ciondoli di rovere e collane anti-invecchiamento. E Penelope Cruz «si sfregherebbe fuoriosamente la testa per scacciare la jella. Mentre Richard Gere e Sharon Stone sarebbero convinti assertori del potere benefico del cristallo, tanto da non fare un passo senza averne nemmeno un pezzettino in tasca». Si dice poi che Cate Blanchett «tenga ben in vista sul camino di casa un paio di orecchie da elfo del "Signore degli anelli" come amuleto contro gli spiriti malvagi». Mentre l'infallibile rito propiziatorio dell'attore scozzese James McAvoy, partner di Angelina Jolie in "Wanted", consisterebbe nel cominciare ogni mese dando del "white rabbit" (bianconiglio) alla prima persona che incontra. Quanto alla trasgressiva Paris Hilton, «avrebbe invece l'abitudine di bussare sul legno se qualcuno nomina eventi o persone da scongiurare, mentre esprimerebbe un desiderio ogni volta che legge sul display di un orologio l'ora 11:11». Il mondo dello sport non è da meno. Se Niki Lauda aveva la sua inseparabile monetina scacciajella sempre nei guanti, Omar Sivori e Diego Armando Maradona prima della partita avevano l'abitudine di calciare la palla nella porta vuota. Mentre «Zambrotta mette sempre rigorosamente per prima la scarpa sinistra. Senza dire dell'acqua benedetta che Trapattoni versa sul campo da gioco del match» e di «Ancelotti che durante la partita tiene sempre un rosario tra le mani». Anche i politici hanno i loro rituali. Storicamente si ricorda il gesto apotropaico di Benito Mussolini che nel 1935, dopo una lite con il ministro inglese Antony Een, che il Duce riteneva uno iettatore, passò alla storia degli scongiuri. Si va dalle corna di Giovanni Leone a quelle del premier Silvio Berlusconi, al leader della Lega Umberto Bossi che recentemente ha dichiarato di aver messo fuori la porta un crocifisso di legno che tocca tutte le mattine uscendo di casa, perchè porta fortuna. «Corno o crocifisso, a fare l'amuleto non è l'oggetto ma la funzione», si sottolinea nel saggio. Fino alle scaramanzie dei potenti delle terra. Come l'insospettabile Elisabetta d'Inghilterra che, raccontano queste divertenti pagine, nel 1965 dovendo far visita a Duisburg, nell'ex Germania dell'Est, chiese di cambiare il numero del binario d'arrivo del treno. E così il previsto marciapiede numero 13 si trasformò in 12/A. E se il presidente francese Nicolas Sarkozy tiene sempre un quadrifoglio sulla scrivania all'Eliseo, Bill Clinton prima di prendere una decisione importante «si faceva fare i tarocchi dalla sua maga di fiducia». Fino ai nostri giorni, con il giornale "The Mirror" che ha rivelato come durante la campagna elettorale del 2008 Barack Obama abbia usato una spilla a forma di aquila con la testa bianca, simbolo degli Usa, come portafortuna. Tra gli attori italiani, particolarmente attento alla scaramanzia era Totò. Pare che il principe della risata andasse su tutte le furie al solo vedere un cartello con il numero 13. Insomma, toccar ferro è d'obbligo per tutti. Ma a volte per scacciare il malocchio serve anche una goccia d'olio lasciato cadere in un piatto colmo d'acqua. Un pò di sale e una formula di scongiuro faranno il resto.

E se la probabilità è parente stretta del mistero, è anche vero che «razionali si nasce, superstiziosi si diventa».

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