Stile

Sport, movimento, note di eleganza e tradizione svizzera

La Maison, attenta ai dettagli, ha diversificato le collezioni per conquistare più estimatori

Fabrizio Rinversi

Lo Swiss Made in orologeria è un concetto tremendamente serio. Sono le mura con cui la terra elvetica vuole proteggere un savoir-faire straordinario, forse inarrivabile nell'opinione comune. E il ponte levatoio di questo castello non può aprirsi a tutti, perché l'esclusività e la qualità hanno un prezzo, cui non si può derogare. Allora, da qualche anno le barriere si sono alzate, considerato il bisogno di tornare ad essere fieri di quel vessillo, di attribuirgli il valore corretto, o meglio, il suo originario significato. Una fierezza, questa, che pochi brand rossocrociati hanno saputo eleggere a punto fermo e motivo della loro stessa esistenza e attività come Tissot: non per altro il logo del marchio richiama la bandiera svizzera. Tutto è cominciato nel lontano 1853 a Le Locle, nel Cantone di Neuchâtel, tra le montagne del Giura, quando l'artigiano Charles-Félicien Tissot, montatore di casse in oro, fondò con il figlio orologiaio ventitreenne Charles-Émile la manifattura «Charles-Félicien Tissot & Fils» specializzata nella realizzazione di segnatempo da tasca e a ciondolo, anche con complicazioni. Successo ed esportazioni negli Stati Uniti e in Russia, connotarono l'ascesa dell'azienda che, nel 1900, si aggiudicò il Grand Prix dell'Industria Orologiera a Parigi, fino a quando il figlio di Charles-Émile, Charles, commissionò, nel 1907, la costruzione di una fabbrica in Chemin des Tourelles, a Le Locle, tuttora sede della Maison. Qui, le nuove tecnologie permisero la produzione in serie di orologi, curati nei dettagli, e Tissot, di lì a una decina d'anni, divenne una manifattura, mai elitaria, sempre pronta a offrire qualità a costi accessibili. La ricerca di un pubblico più vasto, ha spinto la Maison a diversificare le collezioni e a sostenerle con campagne pubblicitarie mirate e strategie distributive all'avanguardia. Il tutto, aprendosi al quarzo, alla cronometria, alla pura tecnologia ed allo sport (come nessun'altra azienda internazionale è stata in grado di fare, con partnership quali la NBA, il Tour de France, il MotoGP, il Torneo delle 6 Nazioni), ma non dimenticando la meccanica e le sue origini: sviluppo, all'interno dello Swatch Group, del calibro d'ultima generazione Powermatic 80, automatico con spirale in silicio brevettata e 80 ore di riserva di carica. Quindi, il brand, nelle pieghe delle novità 2018 distribuite su ben 16 collezioni, ha trovato modo di ricordarsi di quell'indirizzo così importante per la sua storia, Chemin des Tourelles, aggiornando l'omonima linea con versioni Gent e Lady, d'impatto contemporaneo, ma ricercato. In particolare, per le varianti maschili, in acciaio da 42 mm, spiccano le versioni automatiche con data (dotate di specifiche declinazioni del calibro Powermatic 80), solotempo e GMT, con quadrante blu e nero, satinato al centro e trattato Clous de Paris perifericamente.

L'estate, per Tissot, non è solo sport e movimento, ma anche serate da onorare con note di eleganza.

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