100 storie un Giro

Gerusalemme un inizio da incanto

Gerusalemme un inizio da incanto

Incantato. Incantato dalla bellezza di Gerusalemme, dalla maestosità della città santa, dalla porta di Giaffa: ingresso principale alla città santa per le tre grandi religioni monoteiste. Incantato da tanta bellezza e grazia. Il Giro ci ha regalato un'altra grande pagina di storia, che rende ancor più grande l'opera di Gino Bartali, un uomo che chi come me ha una certa età ha imparato ad apprezzare e amare per le sue gesta in bicicletta, ma che tutti hanno imparato a conoscere per quello che seppe fare nel periodo buio e tetro della guerra. Postino di pace. Campione di umanità e fratellanza. Il Giro lo doveva a Israele e al suo popolo. Il Giro e Israele lo dovevano a Gino il Pio, uomo generoso e franco, riservato e muto: «il bene si fa e non si dice». Siamo noi oggi, a dire grazie a questo immenso uomo.

Detto questo, la corsa è iniziata con il successo di Dumoulin, che si è scoperto subito, con una prestazione da campione assoluto. Mi spiace solo che Froome sia caduto, perché la sua prestazione non è stata degna della sua fama, del suo talento. Spero che il campione britannico possa riprendersi e sappia assorbire i colpi patiti: per il bene della corsa, per il bene del ciclismo. Bravo Pozzovivo, non bravissimo Aru: ma se il lucano mi ha stupito, la prestazione del sardo non mi ha sorpreso neanche un po'. Ci sta. I giorni di Fabio arriveranno, statene pur certi.

Io ne sono sicuro.

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