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F1, le pagelle del Mondiale

La rivincita di Massa e il sorriso di Ricciardo

F1, le pagelle del Mondiale

HAMILTON 10. Undici vittorie in 19 Gp. Unico talento cristallino in F1. Lo davano per tesissimo, ricordando il Lewis che nel 2007 gettò via un mondiale, ma dimenticando che quel Lewis aveva 22 anni ed era al debutto in F1. Per cui aveva già fatto abbastanza.

ROSBERG 9. Prima ha mortificato Schumi quando tutti dicevano che Schumi lo avrebbe asfaltato. Poi ha retto in modo superlativo il confronto con Hamilton schiacciasassi. Aver ieri preferito il doppiaggio da parte del compagno piuttosto che fermarsi come gli aveva suggerito il box, lo incorona campione di dignità.

RICCIARDO 10. La Red Bull non va, Vettel neppure, lui sì. Forte vero. Sorriso vero.

MASSA 10. La sua rivincita. Chissà che cosa avrebbe potuto fare negli ultimi anni in Ferrari se non lo avessero abbandonato e trattato da impiegatuccio, coccolando Alonso?

ALONSO 5. La sua sconfitta. Chissà che cosa avrebbe potuto fare in Ferrari se non avesse mandato via l'ingegner Costa e avesse studiato il metodo Schumi per far squadra?

RAIKKONEN 2. Chissà come sarebbe stata la seconda Ferrari se al posto suo ci fosse stato Hulkenberg?

FERRARI 2. Sembra il Palermo del peggior Zamparini: via questo, via quello, cambio di qui e cambio di là. Non risulta che il Palermo abbia mai lottato per lo scudetto. Sarà questo il destino?

MERCEDES 10. Da crucchi hanno letto per bene il regolamento tecnico mentre gli altri sfogliavano i fumetti. A Maranello piace Dylan Dog: horror!

CIRCUS 0. La gru del povero Bianchi. Questa è la F1 di oggi.

Non dimentichiamolo.

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