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ET atterra sul pianeta INter con il portafoglio pesante

Domani il passaggio di proprietà, sabato andrà da Pisapia e poi ad Appiano. Pronto a investire sul mercato. Moratti pensa di lasciare la presidenza al figlio

Valigia piccola, portafoglio pesante: ET sbarcherà così. Sbarcherà come lo sognano i tifosi interisti (portafoglio pesante), mentre la valigia annuncia che resterà a Milano pochi giorni: il tanto per cambiare la storia dell'Inter ed avviare la nuova vita. ET ovvero Erick Thohir alle otto del mattino metterà piede in Italia, l'aeroporto di Malpensa carezzerà il sorriso a 28 pollici prima di farlo immergere nel vero made in Italy, che poi sarebbe il mondo del nostro pallone.
L'altra volta si lasciò assediare in un albergo nel cuore di Milano. Stavolta ripartirà dallo stesso albergo, ma andrà a prendersi un pezzetto del cuore di Milano: metterà piede nella sede dell'Inter, diventerà padrone del 70 per cento delle azioni, punterà su Appiano Gentile per conoscere squadra e allenatore, parlerà di mercato (e il portafoglio tenderà a sgonfiarsi), riceverà da Moratti le chiavi della società. Per quelle del cuore (tifoso) ci vorrà un po' di più. Probabilmente riceverà anche un: «No grazie, preferisco lasciare la poltrona». Moratti lo ha già fatto intendere a qualche giocatore nei recenti incontri. E chi vuol capire, capisca, salvo ripensamenti o migliori offerte da parte di Thohir. L'attuale presidente non vuol far la parte del re travicello: o comanda ancora oppure farà il tifoso. Più facile che al suo posto sieda il figlio.

La nuova Inter, già intuita e prevista su carta e su carte, prenderà forma dal primo appuntamento. Thohir sbarcherà insieme ai soci, Rosan Roeslani ed Handy Soetedjo, incrocerà gli uomini mandati in avanscoperta per controllare carte e conti e definire le pratiche legali. Poi, intorno a mezzogiorno, il tycoon indonesiano si ritroverà con Massimo Moratti e, da quel momento, procederanno alla parte finale del percorso di vendita che riguarda anche il nodo presidenza. Moratti non ha gradito le parole sfuggite (c'è chi dice rubate o mal interpretate) a Roeslani, eppoi smentite con un giorno di ritardo. Incidenti di percorso. I legali metteranno a punto le carte da presentare in assemblea. L'assemblea straordinaria di domani mattina, infatti, ratificherà l'aumento di capitale, il passaggio della maggioranza azionaria (il 30 per cento rimane a Moratti) e dovrà formare il nuovo Cda: cinque persone del gruppo Thohir e tre del gruppo Moratti.

Poi l'elenco di visite e prese di contatto includerà l'incontro con gli impiegati in sede, un summit di calcio mercato con Branca, Ausilio e probabilmente Mazzarri. Il sabato mattina una visita al sindaco di Milano, Pisapia, prima di veleggiare verso Appiano Gentile dove il nuovo padrone incontrerà i giocatori e assisterà all'amichevole fra Inter e Chiasso. Partenza prevista agli inizi della prossima settimana, magari con una visita in Lega dove lunedì si riuniranno i presidenti.
Il problema mercato sarà ancora gestito con gli uomini fedeli a Moratti e, a giugno, largo a cambi e ribaltoni. Intanto Thohir dovrà allargare la borsa, sennò saranno mugugni tifosi: Mazzarri chiede un giocatore esterno e una punta. Era stato individuato Gilardino, ma difficilmente l'idea andrà a buon fine. Più facile pensare a Rolando Bianchi del Bologna o a un giocatore con caratteristiche simili. Invece per Dzeko e Nainggolan ci sarà tempo e, soprattutto, servirà una valigia di milioni.

Non solo un portafoglio.

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