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Acqua, caos e paura. E la Ducati vola: doppietta

Lorenzo e Dovi, l'uno-due mancava al team italiano da 12 anni. Vale, pasticcio del box: 12°

Acqua, caos e paura. E la Ducati vola: doppietta

La pioggia inglese, ampiamente annunciata alla vigilia, modifica i rapporti di forza nelle prove ufficiali del Gp di Silverstone. A farne le spese sono le Yamaha, che venerdì sull'asciutto erano sembrate in ripresa mentre ieri sono affogate nelle pozzanghere, e il povero Tito Rabat che ci ha rimesso una gamba.

L'acqua ha iniziato a scendere copiosa alla fine dell'ultimo turno di prove libere innescando cadute a ripetizione alla curva 7: per terra Rins, Lorenzo, Petrucci, Luthi, e appunto Rabat che poi è stato centrato dalla moto di Morbidelli. Per lo spagnolo, trasportato in elicottero all'ospedale di Coventry, frattura esposta del femore, della tibia e perone della gamba destra. L'incidente ha ritardato l'inizio della Q1 e poi una nuova bandiera rossa, subito prima della Q2, ha posticipato ulteriormente la lotta per la pole position. Ma né il caos né la pioggia hanno scalfito l'aplomb della Ducati, che in questo momento si conferma fortissima ovunque e in qualunque condizione.

Oggi alle 12.30 (la partenza della gara di MotoGp è stata anticipata a causa di un nuovo allarme maltempo, molti piloti avevano minacciato di non gareggiare se si fossero ripresentate le condizioni di ieri pomeriggio) le Rosse di Borgo Panigale scatteranno davanti a tutti (doppietta dopo 12 anni) e saranno le favorite in ogni caso: Jorge Lorenzo ha preceduto il compagno di squadra Andrea Dovizioso, oggi la vittoria dovrebbe essere un affare di famiglia. «Abbiamo approfittato delle condizioni della pista - ha detto il maiorchino -, la nostra moto è forte e ho centrato il miglior tempo nonostante qualche errorino. In previsione della gara dovremo stare attenti soprattutto all'acqua che ristagna sull'asfalto nella zona della curva 7 e non va via: se c'è tantissima pioggia può essere pericoloso». Meno ottimista Dovi, che pur sottolineando l'importanza di partire in prima fila preferirebbe giocarsela sull'asciutto: «Sull'acqua - dice - è sempre un punto interrogativo».

Dietro a loro ci saranno il francese Zarco - rivitalizzato dall'umido dopo un lungo periodo di appannamento - e il britannico Crutchlow che in queste condizioni va sempre a nozze. Solo quinto Marquez: il campione del mondo ha detto di puntare comunque al podio, ma visto il vantaggio in classifica generale può permettersi di amministrare.

Anche perché Valentino Rossi, il suo più diretto inseguitore, partirà addirittura 12°. Un po' perché - come detto - la sua moto sul bagnato proprio non funziona, e un po' perché la sua squadra ha fatto un errore grave: «Volevamo entrare alla fine con le gomme giuste quando c'era meno acqua - ha spiegato Vale -, ma abbiamo perso tempo e alla fine ho preso la bandiera a scacchi per soli due secondi».

Quest'anno, tra moto e strategie ai box, la Yamaha non ne sta combinando una giusta.

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