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AdL solo, squadra con Sarri e i tifosi pure: il Napoli va

A Verona il tecnico fa turnover e la squadra torna a correre, ma gli ultrà contestano De Laurentiis

AdL solo, squadra con Sarri e i tifosi pure: il Napoli va

Il Napoli si stringe attorno al suo allenatore. La squadra reagisce alla sconfitta di Champions League con il Real Madrid, supera il Chievo a domicilio e dimostra di non aver accumulato troppe scorie. Il tifo azzurro si schiera apertamente con il tecnico e attacca frontalmente il patron De Laurentiis con uno striscione chiaro e inequivocabile esposto al Bentegodi: «De Laurentiis buffone».

D'altra parte non poteva non esserci coda polemica dopo la gara contro il Real. Non tanto per la prestazione del Napoli quanto per le parole di fuoco e inaspettate del presidente al suo allenatore. Critiche forti, forse gratuite, sicuramente ingenerose. E così giorni di tensione, discussioni, silenzio stampa per tutti e attesa moltiplicata per una partita altrimenti normale. 3-1 (guarda un po', proprio lo stesso risultato di Madrid) prestazione convincente anche se solo a tratti e la miglior risposta che si potesse dare. Dal presidente in giù, tutti accontentati. Il Napoli c'è, e ci sarà fino alla fine della stagione. In lotta per il secondo posto con la Roma e a battagliare contro i galacticos nel ritorno degli ottavi di Champions perché in fondo nulla è ancora deciso.

A Verona Sarri cambia molto. Al centro dell'attacco c'è quel Pavoletti che il Bernabeu lo ha visto solo dalla tribuna e il Napoli inizia forte. Possesso palla, giocate in velocità e occasioni seppur non nitidissime. Ci prova, fa gioco e crea ma non concretizza. Anzi, rischia di andare sotto quando Inglese lanciato in contropiede calcia debolmente a tu per tu con Reina che riesce a deviare. Passata la paura, serve allora una giocata individuale, un colpo che ribalti la situazione, un gol d'autore. Et voilà, ecco Lorenzo Insigne, ancora lui, come a Madrid. Destro a giro che si spegne nell'angolino dove Sorrentino non può arrivare e Napoli in vantaggio quando i minuti sono 31. Passa poco, pochissimo che Hamsik chiude di fatto la partita. Il suo tocco da pochi passi a porta vuota è facile, il Chievo protesta per un fallo di Allan su Gobbi ma è comunque 2 a 0.

La paura ritorna sotto forma di infortunio, con Allan che si ferma per un problema muscolare. Il brasiliano sarà valutato oggi, posibile stop di almeno 15-20 giorni. Al suo posto c'è Zielinski che 13' dopo l'inizio della ripresa mette in cassaforte il risultato con una botta dal limite (deviata). Entra pure Milik, al posto di un Pavoletti non brillantissimo, tre a zero, partita chiusa e Napoli che allenta la tensione. Pure troppo. Il Chievo accorcia le distanze con Meggiorini (gran tocco d'esterno a sfruttare la dormita di Koulibaly) e la gara cambia. Un mini assedio alla porta di Reina con scivoloni, recuperi, mischie e tanta sofferenza. Giaccherini in contropiede trova il gol annullato per fuorigioco ma se una critica a Sarri può essere, a ragione, fatta, riguarda l'intensità della sua squadra. Se il Napoli vuole fare l'impresa Real e continuare a primeggiare in campionato non può permettersi questi cali di tensione e deve tenere botta fino al fischio finale. A maggior ragione contro Cristiano Ronaldo e soci. Ma Sarri ha l'appoggio dell'ambiente, dai giocatori ai tifosi. E allora tutto diventa meno difficile. Anche le imprese.

De Laurentiis (e Real) permettendo.

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