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Allegra, il ct delle figurine: «Le bustine? Sono le uniche che dribblano la crisi»

Voleva fare il musicista, ha nel cuore una figurina di Bulgarelli, sogna un vigneto tutto suo. Antonio Allegra, direttore mercato Italia della Panini, governa il passatempo preferito dagli italiani, 25 miliardi di pezzi in 52 anni. Spiega: «Sono un divertimento senza età e a basso costo». E ai suoi figli raccomanda...

Allegra, il ct delle figurine: «Le bustine? Sono le uniche che dribblano la crisi»

«Gq» lo ha ribattezzato il Ct delle figurine, il Prandelli delle bustine Panini. É lui, insieme al suo gruppo editoriale, che sceglie le rose delle squadre con la professionalità di un adulto e l'entusiasmo di un bambino. Antonio Allegra, 46 anni, direttore mercato Italia Panini governa il passatempo più amato dagli italiani. Ha appena presentato la nuova collezione, la numero 52, delle figurine calciatori. E si racconta così.

Quante figurine all'anno stampa la Panini?

«Alcuni miliardi».

In quanti Paesi arrivano?

«Una collezione come la Fifa World Cup ogni quattro anni arriva in oltre 110 paesi di tutto il mondo».

Quale Paese compra più figurine?

«Italia, Spagna, Germania e Svizzera. Fuori Europa soprattutto il Brasile».

Quanti album esistono?

«Ogni anno, tra edizioni originali e localizzazioni, Panini pubblica più di 400 collezioni diverse in tutto il mondo»

Qual'è la raccolta del momento, calciatori a parte?

«In Italia "Violetta", serie TV Disney per ragazzine, che ha seguito "Il mondo di Patty". Ma il fenomeno per ora non c'è».

La collezione che va meglio di tutte?

«La Fifa World Cup. E i Calciatori italiani vincono sempre...»

La raccolta più curiosa?

«Abbiamo pubblicato oltre 5.000 titoli in più di 50 anni, difficile sceglierne una. Oggi mi viene in mente la collezione inglese dedicata al matrimonio di William e Kate».

...e quella sugli animali?

«Qualche settimana fa, appena ho visto le figurine della collezione "Zampe & co.", l'ho condiviso con i miei figli e mi sono emozionato a toccare le figurine pelose, piuttosto che quelle fustellate, laminate, luminose...»

Quella che ha avuto più successo?

«Sono talmente tante le raccolte di successo che fare una classifica è quasi impossibile. A miei tempi, cioè quando raccoglievo io le figurine, non posso dimenticare le fantastiche raccolte su "Sandokan" e il "Pinocchio" di Comencini».

La collezione che sarebbe stato meglio non fare?

«Ogni album alle sue ragioni. Personalmente non avrei fatto quello in memoria di Lady D».

Un album (mai fatto) che le sarebbe piaciuto fare?

«Non lo dico... ma solo perchè spero di realizzarlo in futuro».

Fa più vendere un campionato combattuto o uno scontato?

«Un campionato combattuto è meglio. Anche se i fattori che incidono sulla vendita di una collezione Calciatori sono molteplici e spesso imprevedibili».

Si può quantificare il numero di figurine stampate nella storia

«Ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti. Però posso dire che per la collezione Calciatori italiana da sola, dal 1961 al 2012, abbiamo stampato oltre 25 miliardi di figurine».

Cos'hanno le figurine per affascinare ancora i ragazzi?

«Quel mix di sensazioni che regala aprire una bustina: il piacere tattile, l'odore, la magia della scoperta, il gusto nel conservarla in questo scrigno delle meraviglie che è l'album. Oggi come 50 anni fa».

La tua figurina preferita

«Lo sono tutte. Ogni nuova collezione, ogni nuova figurina, anche non solo Calciatori, rappresenta per me un'emozione. Però la figu di Beppe Savoldi della mia infanzia che, nel mio immaginario, associavo a quella di Kevin Keegan resta indimenticabile».

Ha mai avuto un campione preferito?

«So che dicendolo mi espongo: Giacomo Bulgarelli di cui collezionai l'ultima figurina Panini alla fine di una gloriosa carriera».

La figurina piace di più ai padri o ai figli?

«Bella domanda. Ai genitori e ai figli».

E i suoi figli fanno la raccolta

«Sì. E sono liberi di collezionare anche figurine non Panini».

La fanno tutta insieme o una bustina alla volta?

«Mi impongo di non portare niente a casa niente. A meno che non me lo chiedano esplicitamente».

Come dribblano la crisi le figurine?

«Restando un divertimento a 360 gradi e a basso costo».

La cosa più azzeccata che hanno detto sulle figurine...

«Sono un piacere senza età».

...e quella più sbagliata

«Esistono figurine rare: semplicemente non è vero».

Cosa voleva fare da piccolo?

«Il musicista: sono, o meglio ero, un discreto pianista, tastierista e compositore».

Di quale consiglio ha fatto più tesoro

«La mia famiglia, di origini meridionali, ha sempre avuto forte e trasmesso il senso del rispetto: per gli altri come per se stessi. E nel mio lavoro il rispetto del consumatore delle sue esigenze e richieste è fondamentale. I fratelli Panini avevano secondo me lo stesso concetto forte in testa».

Il tuo sogno nel cassetto?

«Sogno ancora un giorno di poter fare il musicista. Una passione più recente è l'enologia: spero di riuscire ad avere un piccolo vigneto tutto mio da coltivare».

Il più bel regalo che uno le può fare

«In generale, un sorriso».

La sua idea di felicità

«Essere in pace con se stessi e i propri cari».

Che c'è nel futuro delle figurine

«Credo ancora tanta magia».

Occuparsi di figurine mantiene giovani?

«Io credo di sì: personalmente ho l'entusiasmo del primo giorno e mi sento intimamente bambino (e fortunato) nonostante oramai sia vicino ai cinquanta».

Ma lei la raccolta figurine la fai ancora?

«È necessario rispondere?..

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