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Allegri come Conte È la Signora dei fantastici 4

Max eguaglia il ct: 12ª vittoria consecutiva Poker anche a Verona, Morata altra doppietta Bianconeri già in forma per Napoli e Bayern

Allegri come Conte È la Signora dei fantastici 4

I fantastici quattro. E la Juventus scopre l'età dell'oro. Alex Sandro, Dybala, Morata e Pogba, in rigoroso ordine alfabetico: ventitré anni di media. C'è la firma dei ragazzi terribili sul poker al Chievo che significa dodicesima vittoria di fila e record di Antonio Conte eguagliato. Un pranzo della festa con antipasto, primo, secondo e dolce, quello che serve la Signora sul campo del Chievo. Morata fa la seconda doppietta in quattro giorni, Alex Sandro il secondo gol in bianconero, Pogba il quinto stagionale. Dybala ci mette lo zampino in tutte le azioni, gli manca solo di fare tredici, come reti in campionato. Il problema, se così si può chiamare, è che iniziano a circolare paragoni impegnativi. La Joya è il nuovo Messi, la Juve al Bentegodi a tratti è sembrata il Barcellona, i sussurri in tribuna. In effetti è stata abbagliante la squadra di Allegri. I soliti ora diranno che dopo l'Udinese anche il Chievo si è scansato. Nelle ultime due trasferte otto gol fatti e zero subiti. Allegri dice: «L'ultimo minuto col Carpi ogni tanto lo ricordo». Aggiungiamo anche il finale con la Sampdoria, la partita in cui la Juve ha subito, da Cassano, l'unico gol in un gennaio perfetto. Cinque vittorie su cinque in campionato, due su due in Coppa Italia.Il rischio per la Juve è di aver trovato la forma troppo presto. Perché il Napoli arriva a Torino tra due settimane, il Bayern addirittura dopo. Ma Allegri preferisce godersi la sua squadra che «ha il dovere di vincere e il piacere di giocare». Parole da Barcellona, appunto. I fantastici quattro sono stati i protagonisti di una «partita giocata molto bene tecnicamente», sottolinea Allegri che ha fatto della ricerca costante della qualità il suo mantra. Ieri Pogba lo ha ascoltato più di tutti. È la prima vera rappresentazione del francese da numero «dieci». Un numero che a lungo è stato un peso, ma che adesso gli sta a pennello. I fronzoli narcisi del passato ora uniscono bellezza ed efficacia. Probabilmente perché attorno ha gente che parla la stessa lingua, tecnicamente discutendo. Dybala ha la visione «cieca» di Pirlo e il raggio totale d'azione di Tevez. Perdi due, prendi uno, tanto per applaudire il mercato. Che ha sistemato per qualche anno, a suon di milioni, anche la fascia sinistra con quell'Alex Sandro che timbra il cartellino con puntualità e qualità. Non si sottrae Morata, eccezionale risolutore che non disdegna la giocata. Allegri li coccola, a modo suo: «Alvaro non si era mai perso, già da due settimane si era svegliato. Paul ogni tanto gigioneggia, può crescere ancora. Abbiamo margini di miglioramento».I fantastici quattro si prendono la vetrina, ma questa Juve è un mix esplosivo. L'età dell'oro affonda le radici nell'esperienza della difesa, dei vari Buffon, Barzagli, Bonucci e Lichtsteiner (Chiellini ieri a riposo). L'anello di congiunzione tra i «vecchi» e i «bambini» è la maturità della mediana: Marchisio e Khedira. Allegri ha trovato la quadra: «La Juve è tornata». Non molla nulla, campionato, coppa Italia e Champions con il Bayern che perde pezzi in difesa (l'ultimo Javi Martinez). «Abbiamo la possibilità di andare avanti», dice l'uomo che sta «cancellando» Conte e i suoi record, ma che non ha fretta solo sul rinnovo: «Ogni cosa a suo tempo». Un passo alla volta, non si cura del Napoli «sarò in volo non potrò vederlo». La sua Juve per oltre un'ora è stata capolista. Ma l'allenatore della Juve si cura del Genoa e del Frosinone: «Non bisogna pensare a quello che è stato fatto. L'incoscienza che voglio è questa: giocare partite così».

Uno spettacolo con i fantastici quattro.

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