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Allegri in difesa: "Non sono disonesto"

Il tecnico rossonero risponde alle accuse del post Torino. Ma anche a Pato, che fa notare i tanti infortuni: "Poco carino contro chi lavora". In vista del Celtic il Milan è in difficoltà

Allegri in difesa: "Non sono disonesto"

Cominciano dubbi e accuse, solo il Celtic può dare una mano al Milan. O meglio: se il Milan liquiderà il Celtic annacquerà i venti di guerra e potrà lavorare con più tranquillità in attesa di affrontare il Napoli a San Siro. Settimana da nervi tesi anche per Allegri che sta infilando una serie di figure maldestre. Non tanto per la miserevole scaramanzia che lo guida a non guardare i rigori calciati da Balotelli (il giorno che SuperMario sbagliasse tornerà a guardare?) quanto per la serie di infortuni e infortunati. Aggiungete la furbata legalizzata adottata contro il Torino e capirete che il tecnico milanista ha tanto da spiegare. Anche se sarebbe più importante che, alle spiegazioni, seguissero i fatti e il Milan cominciasse a ritrovare la via di antica nobiltà.

Bene cominciamo dalla difesa sul "fattaccio" di Torino. Cosa poteva dire il tecnico? Facile da indovinare: «Non sono stato disonesto: il cambio non era pronto, ho invitato Mexes a fare in fretta perchè sono l'allenatore del Milan e il Milan stava perdendo. Se ci fosse stato un giocatore moribondo sarebbe andata diversamente». Non fa una grinza. Magari quelli del Toro non sono d'accordo...... «Le immagini confermano che noi abbiamo avuto un comportamento regolare. Nel post gara la regola del parlare meno è sempre valida, a freddo si può vedere che le cose sono andate diversamente».

Soft anche nelle risposte ai dubbi fiorentini sulle disparità di trattamento con i giocatori. Leggi Balotelli. «Non replico a Montella, dico solo che quello per noi non è un campo fortunato, l'anno scorso Balotelli ha ricevuto due giornate di squalifica per proteste e tre Ibrahimovic nell'anno dello scudetto. Speriamo di aver dato abbastanza. Bisognerà cercare di far lavorare in pace gli arbitri, abbiamo ottime squadre di arbitri, che sbagliano come allenatori e giocatori».

Ma i guai peggiori arrivano dagli infortuni. Sembra il Milan di un anno fa, anche nei numeri che riguardano gli infortunati. E se Pato dal Brasile fa sapere che ora si fa male molto meno e, invece, al Milan continuano gli infortuni, Allegri gioca in difesa. Piccato, ma con garbo: «Fare accuse gratuite verso chi lavora in maniera professionale, cercando di sbagliare il meno possibile, credo sia poco carino». Invece cerca altro tipo di difesa sul bollettino attuale. «Può sembrare un bollettino di guerra, ma i preparatori atletici e i fisioterapisti hanno fatto un lavoro eccellente. Il numero degli infortuni muscolari è identico rispetto a settembre di un anno fa. Non mi preoccupa la situazione, abbiamo infortuni traumatici e solo 4 muscolari: El Shaarawy, Montolivo, Abate che si è fatto male in Nazionale, e Kakà, che è arrivato da due settimane e, a Torino, avrei fatto giocare solo un tempo se non si fosse fatto male Montolivo. Poi ci sono due menischi lesionati, una rotula fratturata, la spalla di Niang, che domenica torna, e Pazzini, che è stato operato solo il 23 maggio perchè nel finale di stagione avevamo bisogno di lui».

Tutto vero, credibile, anche opinabile, ma se poi il Milan non guarisce e gli infortuni aumentano, sarà dura tirarsi fuori da colpe e colpevolizzazioni. Scaramanzia a parte.
Certo, contro il Celtic restano solo due dubbi: Emanuelson o Constant e Robinho o Birsa. Non c'è da stare..

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