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Allegri: "Inter da scudetto Per fortuna è partita male"

Allegri: "Inter da scudetto Per fortuna è partita male"

Dybala all'Inter sarebbe stato possibile. Però sia Zamparini che Marotta sono stati più svegli dei dirigenti nerazzurri: il primo ai tempi in cui la Joya era ancora un giocatore dell'Instituto (Zanetti lo aveva adocchiato e segnalato), il secondo prelevandolo dal Palermo per 40 milioni (32 più otto di bonus). Oggi l'argentino ha il 21 sulla schiena ed è prossimo a rinnovare il contratto con la Juve fino al 2021: «Ha tutto per vincere un giorno il Pallone d'Oro», ha detto ieri Allegri. Che però ha anche lanciato l'ennesimo messaggio al suo gioiello e ai suoi compagni: «La squadra ha capito che se vuole vincere bisogna mettere da parte gli obiettivi personali, altrimenti non si va da nessuna parte». Riferimento non del tutto casuale, visto che la settimana scorsa proprio Dybala non gli aveva stretto la mano nel momento della sostituzione, la 13ª dell'attuale stagione (come lui, solo Pjanic): non se ne era fatto un dramma otto giorni fa e nemmeno in settimana, ma è ovvio che certi episodi specie alla Juve possano accadere una volta e basta. Detto questo, stasera Dybala (un gol solo finora all'Inter, in Coppa Italia) sarà ovviamente titolare nel 4-2-3-1 che Allegri confermerà e che lo vedrà agire alle spalle di Higuain insieme a Cuadrado e Mandzukic. «Ci sono momenti in cui bisogna cambiare e altri in cui dare certezze così il tecnico -. Faccio le mie scelte in base alla forma dei giocatori a disposizione». E siccome quelli utilizzati di recente hanno fatto bene, di lì non ci si schioda: Marchisio andrà in panchina e non cascherà il mondo, pure perché «dopo un paio di mesi alla grande, ora deve fare i conti con un contraccolpo fisiologico». Nessun cambio nemmeno in difesa, vista la febbre di Barzagli: Lichtsteiner confermato e si casca comunque bene.

«Juve e Inter hanno organici per vincere il campionato ancora Allegri -. Fortunatamente per noi, loro sono partiti male. Ma hanno grande potenziale, l'ho sempre detto. La sfida contro i nerazzurri non deve essere uno stimolo particolare, devono esserlo tutte le partite. Tra Inter, Crotone e Cagliari ci giochiamo nove punti importanti per il nostro campionato: conta solo quello, non il fatto di cercare una rivincita per il ko dell'andata». Il primo dei quattro che non hanno comunque impedito alla Juve di essere ancora davanti a tutti. Volendo insistere e «giocare ogni tre giorni di qui a giugno, perché vorrebbe dire disputare anche le finali di Champions e Coppa Italia. Il mio futuro? Ho un rapporto ottimo con la società, più un anno e mezzo di contratto: la priorità ora è vincere o creare i presupposti per farlo. Sono i giocatori che vanno in campo e determinano quanto accade: l'allenatore meno danni fa meglio è». Falsa modestia o meno, non è la prima volta che lo dice. Che poi lo pensi davvero, è un altro discorso.

Alla Juve attuale basta che abbia avuto l'intuizione (giusta) del 4-2-3-1.

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