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Allegri processa la serie A "Italia folle e maleducata e i bambini ci guardano"

Lo sfogo di Max dopo le polemiche di Juve-Milan "Parlo da padre: qui bisogna cambiare cultura"

Allegri processa la serie A "Italia folle e maleducata e i bambini ci guardano"

Da Bonucci al Milan. Dall'andata al ritorno la vigilia di Juventus-Porto vive sempre dell'onda lunga dei veleni del campionato. Tre settimane fa il litigio tra il difensore e Massimiliano Allegri, ieri il caos dopo la sfida con i rossoneri. E se allora l'allenatore bianconero sorprese tutti con l'esclusione di Bonucci mandato in tribuna. Stavolta sono le sue parole a fare rumore perché è un processo al calcio italiano: «Deve cambiare direzione. Lasciando stare lo spogliatoio, perché quello che è successo venerdì è solo l'ultimo di tanti episodi accaduti. Si passa un brutto messaggio, bisogna rispettare le regole e avere l'educazione da trasmettere ai bambini che ci guardano. Parlo da papà e non da allenatore della Juve, questo è il mio pensiero».

Educazione e regole sono punti fermi per Allegri che aveva già sottolineato nel caso Bonucci. Non è questione di una multa (l'allenatore ha già fatto due donazioni) o di una squalifica: «Bisogna cambiare la cultura e saper accettare vittorie e sconfitte - attacca Allegri -. Si promettono cose e poi si fa tutto il contrario di quello che si dice. Io sorrido di fronte a certe dichiarazioni. In Italia siamo alla follia, poi è normale tutto quello che succede al di fuori. La gente va allo stadio e invece di guardare la partita si fomenta. Se vogliamo essere costruttivi bisogna cercare di essere più bravi a fare cose per il futuro. Altrimenti quelli che verranno dopo prenderanno il peggio di quello che lasciamo. Anche perché io magari tra 5-10 anni smetterò...».

O più semplicemente lascerà l'Italia magari spinto anche da questo clima perennemente avvelenato. In particolare sempre contro la sua Juventus: «Uno o due episodi non devono assolutamente intaccare quello che stanno facendo i ragazzi, perché una squadra che su 28 partite ne vince 23 è una squadra che perlomeno non è attaccabile. Ma come ho già detto con noi ci si ricorda solo degli episodi a favore non di quelli contro». Allegri è in trincea a totale difesa del suo gruppo: «Venerdì è stata una bellissima partita tra una squadra che ha meritato di vincere che era la Juventus, e un'altra squadra che sta facendo delle ottime cose, che è il Milan. Ma i 17-20 punti di differenza ci sono tutti. Negli ultimi sei anni l'unica partita con poco equilibrio è stata quella di venerdì, con 25 tiri e tanti miracoli del portiere. Poi l'episodio avrebbe fatto arrabbiare anche a me».

Cioè il rigore al minuto 97 che ha segnato Paulo Dybala che si tiene stretto quel pallone «il più pesante della mia carriera. Per come è arrivata e per come l'abbiamo festeggiata la vittoria con il Milan ci dà una carica in più». Quella che servirà contro il Porto questa sera perché poi è comunque la vigilia di un ottavo di Champions League. Si parte dal due a zero bianconero dell'andata, ma Dybala «vuole vincere e mi piacerebbe essere più decisivo anche in Europa». Serve un cambio di passo anche di Higuain che non segna da tre gare in campionato e in Champions a Oporto è rimasto a secco: solo tre centri per il Pipita in coppa. E stasera a dare una mano ci sarà anche Marchisio di nuovo titolare l'annuncio di Allegri che mette in guardia i suoi: «Sarà dura, ho fatto vedere e rivedere la partita del Porto all'Olimpico». Già perché i portoghesi anche nei preliminari contro la Roma partivano in svantaggio dopo l'1-1 in casa e vinsero 3-0. E tre sono i gol come minimo che gli serviranno stasera. «Conterà solo passare il turno - il monito di Allegri - i fuochi d'artificio li terremo per la finale.

Perché dobbiamo avere la consapevolezza di poter vincere la Champions».

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