Mondiali di Calcio

Ansia planetaria per l'attribuzione di una Coppa made in Italy

La Coppa del Mondo che ha paralizzato un'intero Pianeta per un mese, non tutti sanno, come sia Made in Italy. Progettata e realizzata nello Stivale, sin dalla prima edizione, è il fiore all'occhiello di una rinomata ditta lombarda, realizzatrice anche dei trofei di Champions, Europa League e Supercoppa europea

Pianeta paralizzato per l'assegnazione di un trofeo made in Italy
Pianeta paralizzato per l'assegnazione di un trofeo made in Italy

In un modo o nell'altro l'Italia metterà le mani sulla Coppa del Mondo che si contenderanno Germania e Argentina questa sera. Anzi, a dirla tutta il prestigioso trofeo è strettamente legato al nostro Belpaese, dal momento che la sua realizzazione viene curata da un'azienda italiana. La ditta Gde Bertoni infatti, tra le più prestigiose nel settore, è l'artefice del sogno infranto di Neymar & Co.

Dopo le turbolente vicende che ruotarono attorno alla Coppa Rimet, dall'edizione 1974 si decise di adottare la Coppa del Mondo FIFA, commissionata all'azienda lombarda dopo esser stata progettata dallo scultore nostrano Silvio Gazzaniga. Realizzata interamente in oro massiccio, pesa 6,175 kg, per un valore stimato attorno ai 150.000 €. Due fasce in malachite cingono la base, al di sotto delle quali si trova lo spazio per incidere i nomi delle Nazionali in grado di conquistare la coppa sul campo.

La tradizione per cui il trofeo dovesse risplendere nelle bacheche della squadra vincitrice per quattro anni è stata abolita a partire dal Mondiale 2006. La stessa ditta italiana si occupa di produrne una copia esatta in metallo dorato, che viene consegnata in via definitiva. Questo accorgimento si è reso necessario per scongiurare il pericolo di eventuali danni, già occorsi negli anni passati ai quali proprio la Gde Bertoni ha posto rimedio.

Una precauzione che mette al riparo la FIFA anche dalla possibilità di furto. La storia della Coppa Rimet insegna. Il predecessore dell'ambito cimelio ne ha subiti due, l'ultimo dei quali ne sancì la definitiva scomparsa. Certo, i sistemi di sicurezza moderni non hanno nulla a che vedere con quelli dell'epoca, ma l'importanza - e il valore - del trofeo potrebbe solleticare la fantasia di qualche malfattore.

I brasiliani, che con la vittoria del mondiale 1970 proprio ai danni dell'Italia si aggiudicarono definitivamente la Coppa Rimet, ne custodiscono attualmente una copia presso la Federazione. Dopo l'ultimo furto, avvenuto nel 1983, Eastman Kodak si occupò di realizzarne una impiegando ben 1.800 grammi d'oro. La fretta di monetizzare il maltolto fruttò ai ladri circa 15.000 dollari, una cifra ben al di sotto del valore stimato.

Il trofeo prodotto dalla Gde Bertoni, alto 36,8 cm contro i 30 del suo antenato, non è l'unico ad esser forgiato dalle prestigiose officine dell'azienda lombarda. La stessa infatti, si occupa sia della realizzazione della Coppa Uefa - anch'essa disegnata da Silvio Gazzaniga - che della Coppa dei Campioni. Insomma, l'Italia gioca in ogni caso un ruolo cruciale nelle massime competizioni calcistiche, sebbene stavolta il merito non derivi dai risultati maturati sul campo.

Comunque vadano le cose, la finale di questa sera darà uno scossone all'albo d'oro della competizione calcistica più importante al Mondo. In caso di vittoria, la Germania potrebbe eguagliare proprio l'Italia, seconda assoluta con quattro successi conquistati.

In caso contrario sarà l'Argentina a raggiungere i Tedeschi, potendo finalmente esibire la terza stella sulla propria maglia.

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