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Aru, altro anno buttato. Operato a un'arteria nuovo stop di tre mesi

Problemi di debolezza alla gamba sinistra Il sardo deve rinviare la stagione del riscatto

Aru, altro anno buttato. Operato a un'arteria nuovo stop di tre mesi

La stagione del riscatto è in pratica già finita, prima di cominciare. Per Fabio Aru, ex campione d'Italia, vincitore di una Vuelta nel 2015 e titolare di due podi al Giro d'Italia (secondo e terzo), oltre che di un quinto posto al Tour de France, arriva un nuovo stop inaspettato. E dire che oggi sarebbe dovuto essere in Spagna, per prendere parte alla Volta a Catalunya (25-31 marzo). Invece, ieri, come una gelida lama di coltello, ecco la nota stampa diffusa dal team arabo Uae Emirates che annuncia al mondo l'ennesimo stop di quello che è giusto considerare ancora l'erede di Vincenzo Nibali.

Il momento no del Cavaliere dei Quattro Mori non è ancora terminato. L'ennesimo stop è legato ad un problema fisico che costringerà il campione sardo a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Niente Volta a Catalunya e, quel che è peggio, niente Giro d'Italia dove un anno fa era stato costretto ad alzare bandiera bianca nella tappa del Colle delle Finestre, dopo aver sofferto per quasi tre settimane nelle retrovie di un gruppo che per lui procedeva troppo veloce.

Un anno da dimenticare il 2018. Un anno da rimuovere con tutte le forze. Un cambio radicale all'interno del team, che ha nominato nuovi responsabili tecnici, oltre a rinnovare lo staff medico e dei preparatori. Cambio radicale: il risultato è però sotto gli occhi di tutti. Se il 2018 è stato un anno buio, quello appena iniziato non ha visto nemmeno la luce.

Recenti esami hanno evidenziato a Fabio Aru una costrizione dell'arteria iliaca della gamba sinistra che impedisce un afflusso sanguigno adeguato durante la produzione del massimo sforzo. «Recentemente, Fabio ha sviluppato sintomi più specifici relativi alla gamba sinistra - ha spiegato il dottor Jeroen Swart, nuovo responsabile sanitario dell'Uae Emirates -: avvertiva sensazioni di debolezza dell'arto dopo allenamenti intensi e nello sforzo della gara. In considerazione di tali sintomi, ulteriori accertamenti medici hanno dimostrato una costrizione dell'arteria iliaca della gamba sinistra. Questa condizione relativamente rara (negli Anni Novanta era molto comune tra i corridori questo tipo di problema, ndr) si riscontra in ciclisti professionisti in relazione alla posizione adottata in bici». E ancora: «Aru verrà sottoposto presso il Nuovo Ospedale di Prato a un intervento chirurgico di angioplastica, in seguito al quale dovrà osservare un periodo di riposo assoluto di un mese. I tempi di ritorno alle corse sono stimati in tre o quattro mesi».

Uno stop che al campione sardo costerà quasi certamente tutta la stagione. E per il ciclismo italiano, che è sempre più aggrappato alle spalle di Vincenzo Nibali (anche sabato alla Sanremo con il suo 8° posto è stato il migliore dei nostri), non è chiaramente una bella notizia. Se per le corse di un giorno qualcosa abbiamo (Matteo Trentin, Elia Viviani o Gianni Moscon), per le corse a tappe siamo un'armata in disarmo. Aru rappresenta la continuità di una lunga scuola azzurra, che ora rischia di atrofizzarsi.

«Da un certo punto di vista, non posso che essere sollevato per aver evidenziato il problema ha spiegato lo stesso Fabio Aru -. Dall'altro, sono arrabbiato per la malasorte che si è accanita su di me. Speriamo davvero che questo sia il capitolo finale».

Brutta storia.

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