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Audi, le Dolomiti, la cucina E interrogarci su noi stessi

Con la nuova Q5 e il suo «angelo custode» in un trionfo di paesaggi e sapori. Obiettivo? Il benessere

Gabriele Villa

San Cassiano (Bolzano) La ricetta avrebbe potuto sembrare complicata, ma il risultato, come capita spesso, è stato eccellente. Ingredienti unici ed esclusivi: trenta chef di tredici Paesi. Radunateli in Alta Val Badia, nella cucina del St. Hubertus, che poi sarebbe il ristorante stellato del prestigioso Hotel «Rosa Alpina« di San Cassiano, esagerate pure portandoli anche a esibirsi in quota, tra rifugi e scenari mozzafiato, fateli viaggiare tra un fornello e l'altro a bordo nella nuova Audi Q5 e sarà un successo. O, meglio, un trionfo di sensazioni e di sapori e di emozioni. Per il palato e per la guida. Con tempi di cottura variabili, certo. Ma destinati a durare e a rinnovarsi nel tempo. Il tutto per un principio sacrosanto. Prendersi cura. Prendersi cura e aver cura di noi stessi, degli altri, della nostra Terra, del nostro stomaco. Insomma, sintetizzando: «Care's».

La bandiera sotto la quale per tre giorni, in Alta Val Badia, si è celebrata questa intrigante kermesse che nei piatti dell'interesse e della cultura (nell'accezione più elevata del termine) ha proposto non solo «bagnacauda e ricci di mare» o «zucca invernale con siero di queso cotiija e chile mije», ma anche convegni sul «Well-Living» con scienziati, ricercatori, architetti e pionieri delle smart cities. Il benessere e l'attenzione a noi stessi e al nostro patrimonio etico, non solo nelle creazioni stuzzicanti e fantasiose degli chef , trascinati dall'entusiasmo contagioso del «duestellato» chef del St. Hubertus, Norbert Niederkofler, organizzatore e anima di Care's, ma anche nelle parole di Fabrizio Longo, numero uno della casa di Ingolstadi in Italia, che ha raccontato l'auto di un futuro che è già vicino al nostro presente, con quella sorta di «angelo custode» della sicurezza e dei sistemi predittivi di cui la Q5 è dotata.

È in questa cornice che mi sono calato in una dimensione stimolante. Che si è tradotta non solo nella guida armonica delle nuove Q5 per i tornanti della fantasia, ma anche nell'ascolto di progetti e idee per un futuro migliore. Così eccomi a risvegliare il palato con i sapori di piatti, apparentemente azzardati, ma sorprendenti, e poi ad andare a scuola di cucina. Sì, a mettermi il grembiule da chef per entrare temporaneamente ma orgogliosamente a far parte dell'allegra e professionale brigata del St. Hubertus per cimentarmi con la realizzazione di un torta al papavero sotto la guida e lo sguardo indulgente del forse più celebre maestro pasticciere italiano, Andrea Tortora (suo il superbo Nëi y Surëdl, dal ladino neve e sole), e del patron di casa, Norbert sempre pronto a tenermi in equilibrio di manualità. E l'immagine di sintesi? La prova più emozionante e indimenticabile? La salita alle 6 di mattina al Rifugio Lagazuoi, mentre la luna regala ancora i suoi bagliori nell'oscurità per preparare l'alba di un nuovo giorno con quel sole che sorge. Da ammirare in esclusiva a 2.800 metri di quota davanti alle maestosità delle Tofane. Davanti a quella luce che allontana ogni ansia del quotidiano vivere. Per lasciarti con il respiro più ampio e profondo dell'invito a vivere meglio. Ad essere meglio.

Più Care's.

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