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Avellino, la prima notte da padrone sognando di fare i dispetti a Milano

Dopo la partenza lanciata di Brescia, stupisce un'altra provinciale

Avellino, la prima notte da padrone sognando di fare i dispetti a Milano

Una notte, anche una soltanto, in testa alla classifica. Basta per sognare. La provincia ribelle del basket, dopo le nove vittorie consecutive di Brescia che adesso, dopo aver tolto il saio e messo la marsina, ha perso quattro delle ultime cinque partite, porta alla ribalta Avellino. Sono Lupi con un bel carattere ed una squadra che può rendere difficile la vita anche alla dotatissima Armani che, pur inciampando nella grande Europa dove è ultima, ha mezzi e uomini per sentirsi padrona del nostro campionato perché il suo momento, avendo una rosa così ampia, verrà quando gli altri saranno comunque sfiniti.

Per adesso li marca, poi deciderà lei quando mettere sul tavolo tutti gli assi, ma prima dovrebbe trovare un gioco che, invece, Pino Sacripanti, ultimo cavaliere della vera Cantù, ha dato a questa Avellino, che nella sua storia ha una coppa Italia del 2006, quando la allenava Boniciolli, che nella domenica di solo basket, col calcio alle Maldive, ha schiantato la Virtus Bologna.

Vittoria e primo posto per una squadra fatta davvero bene da Nicola Sampietro e Nicola Alberani, il manager che già aveva portato in finale Roma, prima del declino del basket nella Capitale, uno che sa scegliere e che insieme a Sacripanti sta ora presentando la vera e forse unica alternativa al potere dell'Emporio che dovrà temerla fino alla fine se l'inserimento di Shane Lawal, campione d'Italia con Sassari nel 2015, lascerà intatti i meccanismi di un bel gruppo dove il grande orologiaio si chiama Maerten Leunen, uno che, magari, fa zero punti come contro Bologna, ma regala nove assist e non fa muovere i cannonieri della Virtus.

Sette vittorie nelle ultime otto partite, clamorosa quella ai supplementari sul campo di Milano, un gruppo dove Jason Rich è il diamante, Filloy, campione d'Italia con Venezia, e Fitipaldo sono il fosforo che serve per innescare il 2.16 Fesenko, per dare energia ad un gruppo che ha un solo difetto, quello di sentirsi strangolare dalla provincia.

Domenica prossima dovrà difendere il suo primato sul campo di Trento, fermata a Sassari dopo quattro vittorie consecutive, e non sarà facile anche se l'avversaria sarà incompleta come nella trasferta in Sardegna.

Comunque vada adesso deve pensare alle finali di coppa Italia che si giocheranno a Firenze dal 15 al 18 febbraio.

Quello sarà il campo dove sfidare la potenza Armani rinforzata da Kuzminskas, una squadra che può parlare di poesia ed esprimere ambizioni elevate con la musica di un gioco che non c'è, per non farsi considerare soltanto la squadra più ricca.

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