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Bach a Roma, il Coni spera ancora

Incontro con Malagò per i Giochi: si comincia a parlare di Italia 2028?

Marcello Di Dio

Roma Ora che Luca di Montezemolo ha annunciato, in maniera ufficiosa, la chiusura del comitato promotore di Roma 2024, e che il presidente del Coni Giovanni Malagò continua a escludere il ricorso a un cosiddetto "piano B", resta da capire l'effetto Thomas Bach, numero uno del Cio (il Comitato olimpico internazionale) sulla vicenda. Ieri sera il dirigente tedesco è sbarcato a Roma e stamani parteciperà alla cerimonia di apertura nell'Aula Paolo VI del Vaticano della prima conferenza mondiale su Sport e Fede (le fasi salienti saranno trasmesse in diretta da Skysport 24, media partner ufficiale dell'evento), presieduta da Papa Francesco e che avrà come altro ospite d'eccezione il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon.

Nel pomeriggio l'incontro con Malagò per fare il punto sulla candidatura ai Giochi 2024 (di fatto tramontata) di Roma. Il presidente del Cio è molto preoccupato del ritiro della capitale, tanto da aver lasciato ancora un piccolo spazio con una nota irrituale citando «Governo e Regione Lazio favorevoli a Roma 2024» di fronte alla mozione del Campidoglio invece contraria. «E' come un tavolino che si regge su tre gambe, se una viene a mancare non può stare in piedi...», la metafora usata da Malagò dopo il no del Comune. Cosa potrebbe accadere adesso? In attesa della delibera di Giunta del Campidoglio che si smarcherà dai Giochi, il Coni potrebbe comunque inviare il secondo dossier a Losanna entro venerdì e provare ad arrivare al 3 febbraio, la vera dead line, con la speranza - non certo dichiarata - di una crisi politica al Comune di Roma e all'approdo di un commissario.

Che magari cancelli tale delibera. Ma Bach darà ancora tempo a Malagò o magari si getteranno le basi per una candidatura più nazionale che cittadina in vista del 2028?

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