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Balo, da reietto ad azzurro. Ora ci si può fidare di lui?

Talento, meteora, delusione e magari... salvatore. Mario è tutto questo. E l'Italia a terra ne ha bisogno

Balo, da reietto ad azzurro. Ora ci si può fidare di lui?

La nazionale italiana riparte da un fragoroso fallimento ma da alcune vecchie, ordinarie e al tempo stesso estrose domande. Una in particolare: e Balotelli? Già perché quando si parla di lui non si parla di uno normale, mai. È un giocatore, è un talento ma è anche un casinista e uno che riesce inevitabilmente ad attirare su di sé ogni riflettore e ogni attenzione. E finora è sempre stato considerato scostante, inaffidabile, uno su cui non puntare per non rimanere delusi. Ma ora il reietto azzurro, torna sulla bocca di molti nel momento in cui, va da sé, la nazionale andrà rifondata. Nuovo ct, nuovo gruppo e, magari, nuove occasioni. Anche per Balo.

Mica regalate perché Super Mario a Nizza sembra davvero rinato. Giovedì ha trascinato i suoi ai sedicesimi di Europa League con due gol, 4 totali nella competizione, con l'ennesima prestazione di sostanza e qualità. Ma questo non fa particolare notizia. Come non fanno sensazione i 6 gol realizzati in 8 presenze in Ligue 1 cui si sommano i 15 (in 23 partite) della passata stagione. No, non stranisce. Normale per uno che il buon Dio ha benedetto con un talento fuori dalla norma. Quello che fa davvero notizia è il Balotelli rinato in Costa Azzurra. Educato, posato, calciatore vero e professionista. Niente polemiche, niente casini, testa bassa e lavorare. Certo, qualche scivolone ogni tanto ci può stare, vedi abuso di social network con messaggi alle volte non proprio illuminati. Ma in fondo Balo resta Balo e qualche sciocchezza qua e là ci può stare, anche se nella versione francese tutto è stato limitato in canoni ordinari e più che tollerabili. È cambiato davvero? È la svolta? Chissà.

Fatto sta che questo ragazzone di talento non ha più 18 anni. Ne ha compiuti 27, teoricamente l'età della maturazione calcistica ideale. E a suo alibi va detto che da quando era ragazzino ha tutti i riflettori puntati addosso e, di certo, non ha mai avuto gli strumenti necessari per saperli gestire al meglio. Ma si cambia, si cresce e, chissà, magari si matura. E proprio ora che la Nazionale è arrivata al suo punto più basso, perché non provare a puntare ancora su di lui? Un genio, fuori dal campo, probabilmente non lo sarà mai. Ma nemmeno l'ultimo degli idioti. E poi fa il calciatore, non l'astrofisico. A lui è richiesto prendere a calci un pallone e, su questo, tutti concordano che sia bravo, molto bravo. Se almeno un minimo, come sta dimostrando, ha messo la testa a posto e ha smesso di fare il fenomeno oltre ogni ragionevole sopportazione... Perché no? D'altra parte se è vero che i soldatini affidabili ci hanno portato al punto più basso della nostra storia dopo il '58, potrebbe essere proprio Balo uno di quelli da cui ripartire, anche visto l'addio di molti senatori che, non è un mistero, non lo vedevano di buon occhio.

Resta un dubbio: ci si può fidare di Balotelli? E chi lo sa. È sempre lui, una potenziale mina vagante. Ma ha talento e vista l'ultima squadra di Ventura, di talento abbiamo bisogno, disperato.

E una chance (anche se l'ennesima), probabilmente, questo ragazzone dai piedi buoni la meriterebbe davvero.

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