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Balotelli, ora o mai più: contro la Juve prima (e ultima) chance

Scontate le quattro giornate di squalifica, questa sera Mario Balotelli giocherà dal primo minuto in Brescia-Juventus. L'ennesimo nuovo esordio per l'attaccante, che proverà a scacciare i suoi demoni una volta per tutte

Balotelli, ora o mai più: contro la Juve prima (e ultima) chance

Il 14 maggio 2016, a San Siro, Mario Balotelli giocava la sua ultima partita nel Milan, nella sconfitta per 1-3 contro la Roma. 1.228 giorni dopo, Balo torna nel campionato italiano. Lo farà stasera, quasi certamente dal primo minuto, nell'anticipo del turno infrasettimanale. Da una parte il Brescia, il club della sua città neopromosso in massima serie, tra i pochi - se non l'unico, a parte i brasiliani del Flamengo - a credere ancora in lui. Dall'altra la Juventus di Cristiano Ronaldo, assente a causa di un affaticamento muscolare. Anche Balo, nelle prime quattro giornate, è stato fermo.

Il problema non era fisico, ma disciplinare. Doveva scontare le quattro giornate di squalifica rimediate l'anno scorso in Ligue 1. Quattro lunghe domeniche in cui ha assistito da spettatore alle buone prestazioni del suo Brescia, trascinato dal senso euclideo di Tonali e dai gol di Alfredo Donnarumma. Ora tocca a lui. Mister Corini gli ha dato una carezza verbale: "Balotelli è pazzesco. Se giocherà dal primo minuto? Deciderò all'ultimo".

La sensazione, però, è che Supermario ci sarà. Dalle sue prestazioni - e dai suoi comportamenti - dipenderà una bella fetta delle chances di salvezza della Leonessa. Anche Balo dovrà ruggire. Ma davanti alla porta, non al cospetto di arbitri e giornalisti. Con 10 anni di ritardo sulla tabella di marcia, l'ex astro nascente del calcio italiano è atteso dal suo vero esame di maturità. Dimostrare a tutti che il passato è davvero passato.

Addio freccette lanciate dalla finestra contro i ragazzi della Primavera, magliette strappate e lanciate per terra, calcioni agli avversari (dice niente Totti?), provocazioni, liti, insulti al mister (ne sa qualcosa il c.t. Mancini) e ai tifosi. Già, il Mancio. Il primo - dopo Mourinho - a credere nel suo talento. Malgrado la testa matta. Croce e delizia, si dice in questi casi. Ecco, a Supermario si chiedono meno croce e più delizia. Nell'interesse degli sportivi tutti. E del suo. L'anno prossimo ci sono gli Europei. Chissà se ci sarà anche lui.

Mancini lo aspetta.

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