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Banchi e Pozzecco, il basket dei ricchi e poveri

Il milanese: "Quest'anno voglio tutto". Il varesino: "Tentiamo l'impossibile"

Banchi e Pozzecco, il basket dei ricchi e poveri

Il brigantino del basket si muove oggi per la 93ª edizione del campionato seguendo la strana coppia che si è presa tutti i riflettori della vigilia. Luca Banchi, allenatore dell'Emporio Armani, perché è il campione in carica da due anni, prima con Siena a poi con Milano. Gianmarco Pozzecco, la nuova guida di Varese, per scoprire se in panchina ci regalerà le stesse emozioni di quando giocava. Saranno loro due i maghi televisibili della prima giornata: Banchi va a Cremona contro il veterano degli allenatori Pancotto e stasera lo avremo in streaming sul sito della Gazzetta alla guida di una squadra cantiere che forse presenterà in campo per la prima volta anche Shawn James, il centro di 2.08 che non gioca da dicembre, un lungo che sarà utile stasera, ma soprattutto venerdì ad Istanbul quando l'Emporio esordirà in Eurolega contro il Fenerbahce di Obradovic.

Pozzecco, invece, guiderà Varese nell'esordio casalingo contro i rivali storici di Cantù che domani sera vedremo sui Raisport 2 alle 20.30 alla fine di una giornata inaugurale dove non mancheranno sfide interessanti come quella fra Sassari super motivata contro una Virtus Bologna molto giovane e costruita con meno di 500mila euro, un decimo di quello che costa oggi la Dinamo.

Per Banchi una stagione con obiettivi precisi: «Vogliamo tutto, non metto le mani avanti, siamo i favoriti, dobbiamo migliorare il pur eccellente cammino in Eurolega. L'anno scorso dovevamo vincere, Adesso siamo consapevoli di volerlo fare di nuovo». Milano e il suo cantiere, con Moss, il signore della difesa, ancora fermo per problemi ad un ginocchio. L'allenatore di Milano, costretto alla cura dimagrante per problemi alla schiena, ha rifinito il lavoro ieri mentre il sole prendeva a calci le nuvole, nella strana atmosfera dove si aggira il fantasma dell'inibito Rudy Hackett che, per un regolamento feroce, in campionato non può frequentare neppure lo spogliatoio della squadra, anche se poi da domani potrà lavorare per l'esordio in Eurolega: «Abbiamo bisogno di tempo, ma questa serie di partite, 7 in trasferta su dieci, ci dirà chi siamo veramente».

Diversa la vigilia del mattocchio Pozzecco, uno che abbiamo visto cambiare pelle in questo viaggio dal campo alla panchina: «Il mio cuore ha sempre abitato in questa città, so bene che sarà una partita per corridori, ma nei derby ogni sfida è una storia a parte. Cantù è squadra di prima fascia, noi abbiamo un popolo alle spalle. Posso essere anche ingombrante, ma i miei giocatori sanno che io vivo per loro».

Lo abbiamo studiato il Pozzecco allenatore da qualche mese. Ci siamo incontrati nella sua Trieste mentre tutti riascoltavano la sua intervista in dialetto ad una rete locale, erano i giorni di preparazione della Nazionale di Pianigiani che presentando il campionato ha detto proprio di aspettarsi molto dalla squadra del Poz. Ieri ha confermato i suoi propositi: «Varese mi ha cambiato la vita. Torno per riportarla in alto. Ci sarà una tempesta di emotività al di là del valore di un derby con Cantù. So che in questa città non mi manderanno mai via, ma se mi sentirò inadeguato sarò il primo a farmi da parte perché la società e la sua storia sono molto più importanti di me».

Non sarà facile se devi combattere contro corazzate costruite con molti soldi in più.

E ammette soltanto una cosa quando gli abbiamo chiesto se si aspettava che questa nuova esperienza fosse migliore o peggiore di quello che si era immaginato: «Molto peggio, ma è questo il bello, lo stimolo per tentare l'impossibile».

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