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Basta gol fantasma: dal prossimo anno ci sarà l'occhio di falco

Ieri durante Sampdoria-Palermo l'ultimo clamoroso gol non visto dall'arbitro. Ma sta per arrivare la tecnologia

Il gol fantasma di Morganella (Palermo) contro la Sampdoria
Il gol fantasma di Morganella (Palermo) contro la Sampdoria

Dal prossimo anno non avremo più "gol fantasma", quei palloni entrati ma non visti dall'arbitro (e dai suoi assistenti), o viceversa. La svolta sarà possibile grazie alla tecnologia. La decisione finale verrà presa a febbraio, ma non dovrebbero esserci sorprese, visto che si registrano nuovi clamorosi episodi (l'ultimo ieri durante Sampdoria-Palermo).  L'Italia ha scelto di adottare il sistema, approvato dalla Fifa, che viene già adottato in Premier League e dal prossimo anno anche dalla Bundesliga. I lavori per adeguare i campi da gioco alla nuova tecnologia dell'occhio elettronico (o di falco, per usare la terminologia del tennis), inizieranno a marzo: bisogna  fare in fretta per essere pronti alla prima giornata del campionato 2015-2016.

"Più occhi abbiamo a disposizione, meglio è. È il momento di introdurre la tecnologia, tutto il mondo lo vuole anche perchè nell’ultimo mese è successo qualcosa che non era mai accaduto". Domenico Messina, designatore della Can di A, si dice favorevole all’introduzione della tecnologia sulla linea di porta dopo il gol fantasma non concesso ieri a Morganella in Sampdoria-Palermo. "Ma quello di ieri è il primo errore certificato in tre anni sul gol-non gol - ricorda ai microfoni di ’Radio Anch’io Sport’ su RadioUno -. Se aggiungiamo all’occhio umano la tecnologia, può essere un vantaggio per noi e per il calcio".

Tornando sull’errore di ieri, "penso che il più dispiaciuto sia Chiffi, a un arbitro non fa mai piacere vedere un proprio errore in prima pagina. Tutta la classe arbitrale è dispiaciuta, questi errori non piacciono e vorremmo sempre evitarli". Rispetto a Udinese-Roma, dove Guida smentì l’addizionale attribuendo il gol ad Astori, "si tratta di due azioni molto diverse: a Genova era un tiro da fuori area molto forte, una rapidità d’esecuzione che ha facilitato questa errata decisione.

 A Udine, invece, l’azione era più lenta, con l’arbitro all’interno dell’area e in una posizione in cui poteva cogliere meglio quello che è successo".

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