Tokyo 2020

Battuti Istanbul e «fantasma» nucleare Giochi 2020 a Tokyo e ora Roma spera

Una vittoria perfetta per tornare a sorridere, scacciare il «fantasma» nucleare di Fukushima, ricordare a tutti la forza di un paese che è pur sempre la terza economia al mondo. All'assemblea del Comitato olimpico internazionale, Tokyo ha battuto Istanbul 60 a 36 e ospiterà quindi le Olimpiadi 2020. Nella prima votazione a tre Tokyo ha preso voti, mentre 26 ciascuno sono andati a Istanbul e Madrid ( con la coda del ballottaggio finito 49 a 45; turchi avanti e addio Spagna). Anche se i punti di forza della candidatura nipponica sono tanti, ad aver sedotto i delegati del Cio è stato probabilmente l'intero progetto di «Tokyo 2020», organizzato in modo molto compatto («il migliore», l'ha definito il presidente del Coni Giovanni Malagò, che con le Olimpiadi assegnate in Asia ha qualche motivo in più per sperare che venga accettata la candidatura di Roma 2024). Secondo i meticolosi piani giapponesi, i Giochi si svolgeranno nel raggio di pochi chilometri della città, che ha 9 milioni di abitanti (13 milioni nell'area metropolitana). Almeno sulla carta, non c'è quindi alcuna dispersione né spazi per sbavature organizzative. Senza dimenticare poi il «fattore sicurezza» e l'importanza data da Tokyo all'innovazione e lo sviluppo tecnologico a sostegno dello sport. La carta della tecno-efficienza evidentemente ha funzionato. Ma quella incassata a Buenos Aires è per il Giappone un trionfo che ha un significato più profondo, ben al di là dei confini dello sport. Per mesi, Tokyo ha dovuto fare i conti con il dramma nel 2011 di Fukushima, la centrale nucleare non molto lontana (250 km) dalla capitale. Ora Tokyo ritiene sia il momento di dire basta a “rumors” avvelenati e notizie false. L'importante è guardare al futuro.

La megalopoli asiatica potrà quindi utilizzare il lungo cammino verso i Giochi del 2020, come già fece in occasione del '64, quando l'intero Paese seppe approfittare al meglio delle Olimpiadi per rilanciarsi e archiviare per sempre l'orrore della Seconda guerra mondiale.

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