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Bayern ko Primo sorriso di Milano

Festa di fine ottobre bavarese per l'Emporio Armani che vince la sua prima partita in eurolega (74-81), trova la sinton ia di squadra per cui sta lavorando tanto Luca Banch, accende quasi tutte le luci per spegnere l'entusiasmo del Bayern di Pesic, il vero avversario per avere un posto sicuro nella più bella coppa del basket continentale.

Milano e la voglia di stupire come gruppo, non più come individualità. Partenza spumeggiante, e il mastro birraio è Daniel Hackett perun 21-6 che lascia stroditi i tedeschi. Un colpo al fegato, ma Pesic non è tipo che si lascia graffiare così facilmente. Il Bayern torna in gioco con un parazile di 12-0, per avere solo un minimo scarto (21-25) al primo intervallo. Nella ricerca di una spazio vitale per tutti i suoi giannizzeri l'allenatore di Milano accettas anche di fare qualche metro sotto il vello del schiuma dorata di una partita mai facile che lo vede sorttobraccio all'avversaario dopo 20' (41-41). La vera sofferenza è+ nel terzo quarto, il migliore di un Bayern tradito dal solito Djedovic che avevamo già visto fallire spesso a Roma, ma sostenuto dal furore del gruppo tedesco e dal talento datato di Savanovic che sigla il 59-56 del terzo quarto.

Quando tutto sembrava oscurarsi nel cielo dell'Armani, a meno 6 con 9' da giocare, ecco il vento della forza difensiva per cancellare la paura e i pericoli, trasinando nel gioco anche Marshon Brooks, con Ragland uomo sentenza, i lunghi James e il samuels finale come spine nel fianco della difesa tedesca, mentre Moss organizzava i raid per togliere al Bayern la speranza.

Ci voleva una serata europea così sostanziosa per lasciare aperta ogni porta a questa squadra campione d'Italia che comincia a giocare insieme, che sa distribuire il fatturato in maniera equilibrata: 16 pounti per Hackett, padrone della notte ,ma 16 anche per Ragland che ha colpito e distriibuito, 11 per Kleiza l'uomo delle sentenze, 9 per Gentile al servizio della causa comune, 10 per Samuels a cui James ha dato il respiro giusto, 8 per Moss, e 5 non pochi come sembrano quelli di Brooks forse rianimato dopo tanti dubbi.

Serviva vincere, è stato bello come squadra e non aspettando conigli da chi crede che lo sport di squadra si giochi da solo.

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