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Belinelli signore delle Triple: l'America ai piedi di un italiano

L'azzurro trionfa nella gara del tiro da tre punti nell'All star Weekend della Nba: è il più preciso nel campionato dei fenomeni a stelle e strisce. Lui esulta: «Come il mio idolo Larry Bird»

Belinelli signore delle Triple:  l'America ai piedi di un italiano

Testa gelata e mano bollente. È tutto quello che serve. E poi la meccanica. Quel gesto sempre uguale, mandato a memoria da dieci-cento-mille ripetizioni al giorno. Il tiratore da tre punti nel basket di solito è quello che ha le chiavi della palestra: apre e chiude martellando il ferro dalla linea arcuata. Oggi il migliore del mondo è italiano. E scusate se è poco, direbbe Diego Abatantuono. Si chiama Marco Belinelli, da San Giovanni in Persiceto (come si è fatto scrivere sulle Nike speciali preparate per lui), e ha vinto il «Three Peat Contest» all'All Star Weekend Nba, la due giorni che riunisce i fenomeni del basket a stelle e strisce. Non è la prima volta che invitano un azzurro alla gara del tiro da lontano, c'era già stato Danilo Gallinari nel 2009 ma senza risultati di rilievo. Stavolta però la guardia dei San Antonio Spurs ha sbancato New Orleans. Una delle città in cui ha giocato nel suo peregrinare sui parquet Nba prima di affermarsi, definitivamente, quest'anno in Texas con gli Speroni del trio delle meraviglie Duncan-Parker-Ginobili.

Beli, come lo chiamano i suoi tifosi, nella gara delle stelle ha battuto in finale Bradley Beal, giovane astro nascente dei Washington Wizard. I due si sono giocati il titolo allo spareggio dopo i 19 punti pari nella finale. Qui Marco ha fatto la differenza chiudendo la serie (cinque tiri dalle cinque posizioni sull'arco) a 24 punti, contro i 18 di Beal. I grandi favoriti della vigilia l'italiano li aveva giustiziati già al primo turno. Fuori il campione in carica Kyrie Irving, il vincitore dell'edizione 2012 Kevin Love, il miglior tiratore da tre della stagione Stephen Curry. Più una vagonata di altri fenomeni.

In tasca i 50mila dollari di premio e il suo nome (terzo europeo dopo Peja Stojakovic e Dirk Nowitzki) iscritto nella leggenda vicino a quello del suo mito, Larry Bird. «Avevo veramente a cuore questo trofeo» sono le parole di Belinelli, molto emozionato dopo il trionfo. «All'inizio ero un po' nervoso, ma alla fine ho trovato la concentrazione giusta. Questo è veramente un sogno che si avvera. Ricordo quando Larry Bird vinse questa gara: ora l'ho vinta io, non so descrivere quello che provo».

Per adesso sta lassù, seduto sul tetto del mondo, sperando di tornarci a giugno, con l'anello di campione Nba.

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