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Il Benevento resiste a Carpi e prenota la sua prima A

Carpi. E' più vicina la prima serie A del Benevento. Dopo le 6 finali playoff perse in Lega Pro, dal 2004 a oggi, può fare centro da debuttante in B. Il Carpi fa la partita di sempre, aspetta e attacca con fin troppo giudizio, si scatenerà magari nel ritorno, come a Frosinone, dove ha vinto in 9 contro 11.

Fra i sanniti, Viola si conferma da A, punge con il sinistro e un'occasione ha pure Falco. Lasagna ha giocato tutte le gare della stagione, ancorchè incomplete, quando parte è saettante e un paio di volte nel primo tempo sfiora il vantaggio. Camporese lo limita bene, come Romagnoli si oppone a Cissè.

Il Carpi cerca di trattenere sino a giovedì i nazionali sloveni Belec e Struna (ieri il difensore era squalificato), per essere competitivo a Benevento. Il Vigorito è già esaurito, come il Cabassi di ieri. Inadeguato per il campionato superiore, tant'è che la scorsa stagione gli emiliani sono dovuti emigrare a Modena: nella ripresa salta una torre di illuminazione, si vede comunque abbastanza per poter continuare e difatti Manganiello fa riprendere il gioco dopo un minuto. Ci sono 30 gradi e molta umidità, eppure il team manager biancorosso Matteo Scala resta in cappotto di cachemire e sciarpa, scaramanzia da inizio playoff.

Il lampo biancorosso del secondo tempo è sul destro di Totò Di Gaudio, largo. Il finale è come sempre del Carpi, si allunga e il Benevento non ne approfitta: finisce 0-0. Fra tre giorni sarà senza Melara e Falco, mentre Castori recupera anche Gagliolo. L'ultimo posto in A non è ancora assegnato. Chissà se il Carpi sarà in grado di stregare anche gli stregoni. Al Benevento manca giusto l'ultimo gioco di prestigio.

Vanni Zagnoli

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