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Berlusconi, lezione di gol agli attaccanti

Il Milan a lezione di gol. In cattedra, a Milanello, Silvio Berlusconi arrivato puntuale per la sua settimanale visita al collegio rossonero. Prima di cominciare, da prof autentico, il presidente ha distribuito i voti alla squadra e al giovane tecnico, ancora una volta promosso con un rotondissimo 8 in pagella che vale molto più di qualche aggettivo. Un sette generoso (o di incoraggiamento, fate voi) invece al rendimento del Milan, protagonista fresco di due pareggi consecutivi (contro Fiorentina e Cagliari) entrambi scanditi da difficoltà nell'accedere al gol. Difficoltà che non sono soltanto rintracciabili nei rilievi della critica ma sono state confermate anche dai diretti interessati. Jeremy Menez, per esempio, ieri a margine di una manifestazione targata Expo, ha ammesso le responsabilità sue personali e del gruppo. «Possiamo fare molto meglio e se la squadra non sta vincendo è anche colpa mia» la frase che ha fatto il giro dei siti e delle tv. Anche per questo Silvio Berlusconi, arrivato in auto a Milanello, si è dedicato completamente agli attaccanti per rifare la lezione cui sottopose, ai tempi, Mario Balotelli. Senza molta fortuna, a giudicare dalle successive perfomances del giovanotto poi partito per Liverpool. «Per fare gol bisogna tirare in porta, per tirare in porta in modo efficace bisogna avvicinarsi alla porta, e per avvicinarsi alla porta bisogna stare nell'area di rigore» la sintesi del predicozzo. Anche Menez, destinato a giocare con il Palermo al centro dell'attacco, falso neuve o attaccante a tutti gli effetti si vedrà, ha ricevuto il consiglio presidenziale.

«Mi ha chiesto di tirare di più in porta durante la partita» la conferma del francese che ha anche esibito qualche spiegazione per la flessione del suo rendimento, «sono rimasto fermo 15 giorni durante l'ultima sosta». A proposito di bomber, Silvio Berlusconi ha provato anche a fare gli auguri in diretta a Marco Van Basten, cercato al cellulare il cui numero riservato è custodito gelosamente da Mauro Tassotti. «Marco deve essere stato assediato dalle chiamate e ha staccato» il resoconto di Galliani che ha anche fornito una serie di delucidazioni sul conto di altri rossoneri. Bonaventura, per ordine espresso dei medici, rimarrà a riposo fino a domenica e riprenderà ad allenarsi lunedì, Torres invece è tutt'altro che intenzionato a fermarsi, anche se gli viene riconosciuto, a parziale giustificazione, «il condizionamento dovuto all'infortunio alla caviglia». «Siamo tutti nel fazzoletto di un punto, il campionato è più equilibrato dell'anno precedente e il distacco di 6 punti dalle prime non è chilometrico» la riflessione di Galliani che ha dato il via all'operazione «restiamo terzi».

Per realizzarla domenica sera tornerà titolare Diego Lopez: il periodo di quarantena in panchina è finito.

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