Europei 2016

Bleus e panzer senza storia il senso del gol per l'Europa

I tre tenori di Deschamps, Griezmann, Giroud e Payet contro la cooperativa di Löw: sei marcatori diversi

Bleus e panzer senza storia il senso del gol per l'Europa

nostro inviato a Marsiglia

Una finale anticipata, scherzo di un tabellone pazzo che aveva sistemato tutte le big nella parte destra. Un inedito agli Europei, quattro precedenti ai Mondiali, uno appena due anni fa. Ma l'ultimo Germania-Francia, tornato a essere un classico dopo decenni senza incroci, è quello del 13 novembre scorso, la tragica notte degli attentati a Parigi. Vinsero i galletti, ma in pochi se lo ricordano. Più facile ricordare la tradizione negativa del Bleus contro i tedeschi (una sola vittoria in partite ufficiali - il 6-3 nel mondiale svedese del 1958 - poi tre ko di fila con i rigori fatali del 1982 e lo 0-2 di quattro anni dopo).

Soif de revanche (sete di vendetta), titolava L'Equipe qualche giorno fa, mentre la prima pagina di ieri mostrava un Griezmann versione leone pronto a sbranare i teutonici. Anche se secondo l'ultimo ranking Fifa di giugno non ci sarebbe partita: quarta la squadra di Low contro il 17° posto dei francesi. Una classifica drogata dal fatto che negli ultimi due anni i Bleus hanno di fatto giocato solo gare amichevoli. Attesi 70mila tifosi, molti anche provenienti dalla Germania al cui confine sono stati intensificati i controlli per evitare l'ingresso di supporter indesiderati (già 35 i Daspo a ultras teutonici dall'inizio dell'Europeo).

Due ct già confermati Comunque vada stasera a Marsiglia, Joachim Low e Didier Deschamps resteranno sulle rispettive panchine fino al 2018. Il tedesco ha firmato il rinnovo già l'anno scorso, il francese è stato già blindato dal presidente della federazione. Stasera Low non avrà Gomez, Hummels (decisivo due anni fa in Brasile) e Khedira. Deschamps, vincitore a Marsiglia - dove ha svolto anche la rifinitura pregara - della Champions da calciatore e del campionato francese oltre che di Coppe di Lega e Supercoppe da allenatore, era nel mirino all'inizio di quest'Europeo, ma ora sta trovando sempre più consensi. «Possiamo riempire una pagina bianca di storia, ma sarebbe sbagliato aspettarli e ripartire», così il ct transalpino.

Gli attacchi diversi Il tridente micidiale della Francia (dieci reti in tre per Griezmann, Giroud e Payet) contro la cooperativa del gol della Germania (sei cannonieri diversi con il solo Gomez, già tornato a casa, capace del bis). Non a caso Low tornerà alla difesa a quattro per cercare di limitare la batteria degli attaccanti di casa e proporrà l'acciaccato Schweinsteiger, che ha svolto l'allenamento di rifinitura. E intanto punge gli avversari: «Non hanno ancora incontrato una nazionale forte». Schieramento a specchio per Deschamps che punta sui suoi cannonieri, a segno a turno tranne che contro la Svizzera.

I protagonisti mancati Da una parte Pogba, dall'altra Muller. Il francese della Juve ha segnato solo contro l'Islanda, il tedesco del Bayern è ancora a secco (cinque i suoi centri all'ultimo mondiale brasiliano, nove nelle 10 gare di qualificazione). «Non l'ho ritrovato perché non l'avevo mai perso - così Deschamps sul calciatore bianconero, al centro di trattative di mercato -. Si parla di lui tutti i giorni, ora ha bisogno di tranquillità e serenità e da lui mi aspetto il massimo contro la Germania». Stasera verrà schierato nei due di centrocampo come contro gli islandesi, la sua migliore prestazione. Chi invece spera di sbloccarsi è Thomas, il terzo Muller che vuole essere protagonista dopo Gerd nel 1972 e Dieter nel 1976. In carriera ha vinto tutto anche con il Bayern, gli manca solo il titolo continentale con la Mannschaft.

Per arrivarci, servono anche i suoi gol.

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