Brasile 2014

La Bosnia si ferma al palo, vince la Nigeria 1-0

Vittoria che vale oro per la Nigeria contro una Bosnia sfortunata e matematicamente fuori. Al di là del palo finale risultato giusto

Tifo nigeriano sulle tribune
Tifo nigeriano sulle tribune

Spettatori interessati, nel gruppo F, del match nel pomeriggio tra Argentina e Iran, le squadre di questa notte che, probabilmente, ne hanno tratto considerazioni che esulano dalla sola classifica. Infatti da un lato se la Bosnia rischia di veder ridimensionata la propria prestazione d'esordio, visto il modo con cui l'Albiceleste ha piegato in pieno recupero l'Iran, dall'altro versante la Nigeria può rivalutare il pareggio contro la formazione persiana, vissuta al debutto come una mezza catastrofe.

Match, comunque, storico già prima di iniziare trattandosi dell'800esimo incontro in una fase finale dei Mondiali, per un confronto che non presenta precedenti tra le due formazioni. Bosnia alla sua prima esperienza mondiale, mentre per le Super Aquile si tratta delle quinta presenza, anche se da ben 9 partite la Nigeria non festeggia un successo. L'ultimo nel lontano 1998 quando sconfisse la Bulgaria di Stoitchkov, grazie alla rete al 27' ad opera di Victor Ikpeba. Sfida nella sfida anche quella che vede confrontarsi uno dei migliori attacchi, quello bosniaco, autore di 30 reti in 10 gare nelle qualificazioni (dietro solo alle big Olanda, Germania e Inghilterra), contro una difesa, quella africana, battuta solo la miseria di 4 volte in 8 gare.

Cambi nella Nigeria dove Keshi, nella sua difesa a 4, butta dentro capitan Yobo, una vita tra Marsiglia, Everton e Fenerbahce al posto di Oboabona. Solita coppia di mediani composta da Obi Mikel e il gioiello laziale Onazi; mentre cambiano gli interpreti del terzetto di ispiratori alle spalle di Emenike, con l'esterno del Liverpool Moses, deludente nella gara d'esordio, sostituito da 21enne Babatunde. Dentro anche Odemwingie, subentrato contro l'Iran a 20 minuti dal termine, a farne le spese il centrocampista dell'Almeria Azeez. Due cambi anche per Susic che dietro preferisce Sunjic al posto dei difensori militanti in Bundesliga Bicakcic e Kolasinac, con il conseguente arretramento di Lulic e l'inserimento in mezzo al campo per il 29enne Medunjanin giocatore in forza al Gaziantepspor

Parte forte la Nigeria, con gli uomini di Keshi che appaiono più tonici e in palla dei propri avversari. Nigeria non solo propositiva, ma anche pericolosa sulle conclusioni, inizialmente, soprattutto con tiri dalla distanza. Prima è Odemwingie a calciare una punizione dal limite con pallone pericolosamente a lambire il montante; poi tocca a Obi Mikel emularlo, sempre sullo stesso palo, con un tracciante che finisce di poco fuori; infine è Onazi ad impegnare Begovic.
Bosnia in difficoltà, soprattutto sul piano del ritmo; incapace, al momento, di replicare la bella gara giocata contro l'Argentina.
Ventesimo e, nonostante l'inizio migliore della Nigeria, tante le recriminazioni per una Bosnia che si vede annullare un goal regolarissimo di Dzeko dopo un lancio alla Pirlo di Misimovic. Ribaltamento di fronte e Nigeria che sfiora la rete, su cross di Ambrose con Musa che arriva in ritardo per il tocco finale.
Partita in crescendo di intensità, con le squadre a caccia dei 3 punti. Azione bosniaca simile a quella della rete annullata con altro lancio per Dzeko, il quale entrato in area e pressato obbliga Enyana al grande intervento.
Vantaggio nigeriano al 29' con Odemwingie, bravo a finalizzare sotto misura una discesa di Emenike. Vibranti proteste bosniache per un presunto fallo del bomber del Fenerbahçe sull'intervento in copertura di Spahic. Curioso come Odemwingie abbia realizzato la prima rete nigeriana al proprio portiere, giocando con Begovic in Premier nelle file dello Stoke City. Super Aquile sempre più in palla, ma Bosnia che risponde ancora con Dzeko prima con un colpo di testa, su lancio di Medunjani. Poi il bomber del City spreca calciando male un buon suggerimento, uno dei pochi di Pjanic.

Nigeria più pimpante dei Bosniaci ed in campo con ben altra determinazione. Anche in avanti, rispetto alla scialba prova offensiva contro l'Iran, una squadra africana molto più propositiva e pungente. A fare la differenza la maggiore velocità degli Africani, primi su ogni pallone. Bosnia non brillantissima, con un Pjanic in ombra, mai decisivo nelle sue giocate; ma giustificati motivi di recriminazioni per gli uomini di Susic, vittime di una rete regolare annullata e di una subita su una discutibile azione di Emenike ai danni del proprio capitano.

Seconda frazione che inizia su ritmi più bassi. Sempre la Nigeria, comunque, ad insistere, mentre sorprende l'assoluta incapacità di reazione degli uomini di Susic. Sono gli Africani, infatti, a sfiorare a ripetizione il raddoppio in almeno tre circostanze nel primo quarto d'ora. Begovic sugli scudi respingendo, infatti, per due volte le conclusioni di Babatunde e, soprattutto, all'ora di gioco, provvidenziale su un tocco ravvicinato di Emenike. Susic, intanto, prova a cambiare l'inerzia del match, operando ben 3 sostituzioni in pochi minuti. Dentro Ibisevic, Salihovic e Tini-Sven Susic, nipote dello stesso selezionatore. Bosnia che da cenni di sè solo ad un quarto d'ora dalla fine, con il subentrato Ibisevic ( sua la prima rete bosniaca ad un Mondiale) che su corner sfiora il pari e poi, da fuori, con Pjanic, comoda la parata di Eneyama. Troppo poco per rimettere sui binari l'esito di un match che la Nigeria ha sempre condotto sul piano del ritmo, con le Super Aquile a sfiorare il raddoppio ancora in un paio di occasioni. E troppo poco se anche la fortuna volta le spalle ai Bosniaci con Dzeko, in pieno recupero, che si fa largo in area, calcia male per l'intervento decisivo del portiere nigeriano con pallone deviato sul palo. Bosnia sfortunata ma risultato sostanzialmente giusto.

Africani che salgono a 4 punti meritatamente e ora, calendario alla mano, nonostante siano attesi dall'Argentina possono guardare con ottimismo al passaggio del turno. Dalla Bosnia, accreditata di ben altre credenziali all'inizio, era lecito attendersi ben altro. Per lasciare traccia di sè, però, Susic avrebbe avuto bisogno di un Pjanic e uno Dzeko ben più in palla delle anonime controfigure in campo in questa occasione. Anche tante recriminazioni, però, con un goal annullato regolare, uno subito da rivedere e il palo finale.

Sarà per la prossima edizione.

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