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Bottas e Lewis lontani. E Nico fa festa ai ferraristi

Bottas e Lewis lontani. E Nico fa festa ai ferraristi

nostro inviato a Monte Carlo

Che non sarebbe stata giornata, la Mercedes l'aveva compreso sabato e ne ha avuto conferma ieri mattina quando è stato comunicato che ad accogliere per le interviste a caldo il vincitore del Gp sarebbe stato Nico Rosberg. Il suo campione del mondo in carica, quello sfuggitole di mano poco dopo aver centrato il successo iridato. Che poi, visti i risultati poco uber alles di questo Gran premio, con Bottas quarto e comunque mai veramente pungente, e Lewis addirittura settimo e mai veramente Lewis, dalle parti Mercedes l'unico vero vincitore è sembrato essere proprio Rosberg che s'aggirava per il paddock sereno e sorridente. Perché conscio di aver fatto la scelta giusta, di aver capito prima di tutti che quest'anno l'aria sarebbe cambiata, che le gomme più grandi avrebbero rimescolato le carte, che il vento avrebbe smesso di soffiare incondizionatamente (si legga: occhi chiusi dei giudici della F1 alla voce sospensioni idrauliche birichine) in direzione di Stoccarda. E che la vita si sarebbe fatta maledettamente dura.

Così, ieri, ai vertici Mercedes non è toccato solo perdere, ma anche assistere al proprio uomo simbolo (è il campione tutt'ora in carica per cui spot itinerante del marchio) che intervista ed elogia Seb e Kimi. E osservarlo, impotenti, sapendo che non è che le cose cambieranno più di tanto da qui in poi. Perché se è vero che Monte Carlo è pista atipica, è vero anche che la Ferrari qui aveva toccato palla raramente e invece ora svetta. E che la prossima gara sarà a Montreal, circuito di solito indulgente con la Rossa anche quando ci arrivava con le pezze.

Ma non è finita. Agli uber alles non è toccato solo perdere e vedere Rosberg intervistare i ferraristi. E' toccato anche ascoltare Hamilton che parlava quasi esclusivamente di Vettel e Raikkonen. È successo quando l'inglese ha sottolineato tre volte che «ormai è chiaro come Raikkonen sia al servizio di Vettel per il titolo...». Non lo ha detto per criticare la Ferrari. Lo ha detto per sincerarsi che ugual cosa si continui a fare anche nel suo team.

Perché contro una Rossa così la Mercedes non può più essere a due punte.

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