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Brignone, Goggia, Bassino Una tripletta gigante 21 anni dopo Deborah

Nel '96 podio azzurro con la Compagnoni prima Federica: «Che cosa magica festeggiare insieme»

Brignone, Goggia, Bassino Una tripletta gigante 21 anni dopo Deborah

Da dove cominciare? Forse per prima cosa dovrei cercare di fermare il tremolio delle mie mani, se no come faccio a scrivere? Ma l'emozione è forte, troppo forte, perché vincere nello sport è qualcosa di speciale, farlo in quel modo, dominando, e trovarsi al traguardo con due compagne di squadra pronte ad abbracciarti perché sul podio ci sono finite anche loro, bé, è qualcosa di unico e pazzesco, qualcosa che alle sciatrici italiane era già successo ventun'anni fa a Narvik quando, proprio in gigante, vinse Deborah Compagnoni davanti a Sabina Panzanini e Isolde Kostner. Ieri ad Aspen è stata invece Federica Brignone a battere tutte e sul podio con lei sono salite Sofia Goggia e Marta Bassino, per un trionfo che chiude nel modo migliore una stagione...

Che superlativo posso usare? Fa niente, cercatelo voi, io aggiungo solo che le azzurre hanno vinto la classifica di coppa del mondo per nazioni con quasi mille punti di vantaggio sull'Austria che, è vero, ha perso molte delle sue punte per infortunio, ma come sempre le assenti hanno torto ed è inutile allora cercare i perché e i percome, limitiamoci a qualche altro numero che possa raccontare la bravura delle nostre ragazze. Ad esempio che sono in due nelle prime cinque della classifica finale di coppa del mondo (terza Goggia e quinta Brignone) o il terzo podio in una classifica di specialità (Goggia seconda in discesa e terza in gigante, Brignone seconda in combinata), o il 25° podio stagionale, o la quinta vittoria andiamo avanti? Ma no, molto più divertente è raccontare la gara che Fede ha affrontato, parole sue, «con enorme stress, perché ero stanca, perché faceva troppo caldo e in partenza mi sentivo moscia, perché questa pista la amo e la odio da quanto è difficile e anche perché il tracciato della prima manche era irregolare e rischioso per la mia sciata... Ma poi ho pensato agli uomini... no, non al mio fidanzato che non vedo da mesi, ho pensato al loro gigante di ieri e in particolare a Hirscher, che ha vinto dominando prima e seconda manche. Ecco la sua gara mi ha caricata e ho cercato di fare come lui, nel mio piccolo...». Missione compiuta. Miglior tempo nella prima manche con quasi un secondo di vantaggio su Mikaela Shiffrin, miglior tempo ancora nella seconda per contenere la rimonta di Sofia Goggia, finita seconda a un secondo e 44/100, persi in gran parte nella prima manche. Ecco ancora Fede: «Sono arrivata giù ed ero sicura di aver vinto, ma non sapevo chi ci fosse dietro di me e quando ho visto Sofia e Marta corrermi incontro urlandomi brava è stato un sogno, perché in uno sport individuale come il nostro condividere un bel risultato con le compagne è la cosa più bella, festeggiare assieme dà emozioni uniche e quindi, cosa chiedere di più?».

Si potrebbe chiedere forse alla Fis di prolungare un po' questa stagione, no? Da metà gennaio in poi Federica ha fatto 718 punti di coppa, solo Ilka Stuhec meglio di lei, peccato davvero che il suo inizio non sia stato brillante, con tre cadute nei primi sei giganti. Ma è acqua passata, forse anche quegli errori e quei pianti sono stati utili per crescere, per migliorare, per arrivare dov'è ora, quasi imbattibile in gigante e sempre fra le prime in ogni disciplina. È mancata al Mondiale, vero, come tutti gli azzurri fatto salvo per la Goggia, che solo in gigante però ha raccolto qualcosa, ma anche quello è passato, ci si tornerà per analizzare e capire e crescere, ma intanto godiamoci questo finale col botto, i podi che da 40 diventano 43 in un colpo solo e... Ops... mi squilla il telefono... È ancora lei, Fede, che mi deve dire un'ultima cosa... «Grazie mamma per avermi fatto così come sono!».

Il tremolio alla mano riprende, punto.

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