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Il budget non basta a fare dell'Armani una stella d'Europa

Oscar Eleni

Da domani, ospitando Sassari e Pozzecco (diretta Eurosport ore 17), l'Armani potrà dimenticare in campionato la bocciatura di Istanbul, un crollo dopo aver giocato due quarti da vera squadra. Sogni di play off affondati sotto la torre di Galata commettendo i soliti peccati in difesa perché prendere più di 100 punti è un peccato grave se sogni di stare con le migliori. I pianisti di re Giorgio hanno mostrato buone dita, qualcuno di loro anche cuore, ma è mancata la testa, la voglia di soffrire, difendere il più 13 all'inizio del terzo quarto quando sembrava che l'Efes, già sicura dei play off, accettasse il verdetto. Non così l'ex Kruno Simon che ha suonato la carica mentre Milano perdeva la mira e la fiducia, oltre a troppi palloni.

Eliminazione dolorosa ed è difficile capire chi si accontenta dicendo che rispetto all'anno scorso, coda della classifica europea, l'Armani se l'è giocata con tutti. Certo gli infortuni, grave quello di Guadaitis, determinante quello che ha tolto Nedovic per partite importanti, ma restano i vuoti, le sconfitte in casa con Gran Canaria, terzultima, e Bayern. Il play off era il vero traguardo in una stagione già inquinata dalla sconfitta in coppa Italia perché la società aveva davvero rinforzato la squadra che ora asciugherà le sue lacrime da coccodrillo puntando a rivincere uno scudetto che nessuno, in Italia, sembra poterle togliere.

Perdere 16 partite su 30 non può essere considerato un buon bilancio anche perché fra le otto finaliste (oltre a Fenerbahce, Cska, Real, Efes, Barcellona, Panathinaikos) ci sarà Kaunas che davvero sembrava debolissima, così come Vitoria, anche se alla fine ha ritrovato il suo totem Shenghelia rimasto fuori per lungo tempo. La giustificazione non può essere neppure quella solita delle avversarie più ricche perché Milano, con i suoi 25 milioni di budget, era la quarta forza economicamente parlando.

Certo non si deve buttare via tutto, ma appare evidente che bisognerà cercare ancora rinforzi considerando che anche nella fatica, nella mancata divisione delle energie, sono stati sempre lasciati a sedere gli italiani tanto per angosciare ancora di più chi dovrà portare Italia Fremebonda al mondiale in Cina.

In Europa ci restano, al piano di sotto, Virtus Bologna, capolavoro di Djordjevic contro il Nanterre, Varese e Siena. Carestia generale anche se c'è chi sostiene che il livello del campionato è salito.

Miraggi.

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