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Buffon: "Volevo ritirarmi a giugno, poi Agnelli mi ha convinto di no"

Il portiere della Juventus e dalla Nazionale aveva deciso di mollare tutto a giugno. Ma Agnelli l'ha convinto a rimanere

Buffon: "Volevo ritirarmi a giugno,  poi Agnelli mi ha convinto di no"

Uno che vuole smettere e l'altro che lo convince a non farlo. Sembre la solita vecchia storia del pallone anche se i protagonisti non sono proprio dei signor nessuno. E no, infatti si tratta di Buffon, leggende vivente del calcio italiano e internazionale e il suo presidente Andrea Agnelli.

Il dietro front di Buffon

Il numero 1 della Juventus, intervistato dai microfoni di Sky Sport, ha confessato un retromarcia clamoroso. "Per la seconda volta sono venuto meno alla mia parola d'onore - ha spiegato - avevo detto che se non avessi preso gol con il Barcellona sarebbe stato giusto smettere a giugno. L'ho dovuto dire al presidente". E cosa avrà mai detto Agnelli: "Ogni tanto nella vita si dicono cavolate, non ti preoccupare, vai avanti - ha raccontato Buffon. E dopo le parole del presidente, ho dovuto ritrattare nel mio intimo. Il presidente, che ha più esperienza di me, mi ha dato un buon consiglio. Ma non subire gol col Barcellona è stata una grande soddisfazione, perché l'ho condivisa con i ragazzi della difesa e tutti gli altri che si sono spaccati in quattro affinché uscissimo indenni da queste due gare".

Insomma per tifosi e fan del portiere italiano pare che l'addio al calcio sia rimandato.

Chissà se lo vedremo al Mondiale segnare una nuova pagina della storia del calcio e della sua incredibile carriera.

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