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Calcio sbandato fra i silenzi di Costacurta

Calcio sbandato fra i silenzi di Costacurta

Le nostre gazzette sono colme dei calcoli che scortano in Polonia la nazionale di Roberto Mancini. Dovesse cedere ancora una volta, il risultato sarebbe ripulito di ogni altro dettaglio - serie B brutale che vuol dire retrocedere dalla fascia di testa di serie nel prossimo sorteggio europeo. Il destino potrebbe diventare addirittura opposto nel caso di successo con un riscatto da completare attraverso la sfida di metà novembre, a San Siro, con il Portogallo. Questo significa che siamo ancora a metà del guado nonostante i segnali inquietanti che sono arrivati nell'ultima mezz'ora di Marassi al cospetto dell'Ucraina prima tenera e arrendevole, poi improvvisamente audace. Sarà anche per questo motivo che il neo Ct, correggendo il clamoroso errore commesso nel precedente mese di settembre, sta pensando di limitare al massimo i cambi tra una sfida e l'altra anche per offrire continuità allo schieramento senza centravanti e all'intesa del trio d'attacco che è poi il deficit numero uno degli azzurri visto che dall'amichevole con l'Arabia Saudita l'Italia non porta a casa un successo. A rileggere tali stenti con gli occhi di Leonardo Bonucci si colgono un paio di riflessioni che è il caso di affrontare con coraggio. Ha detto in sintesi lo juventino ritrovato: «Se un anno fa eravamo all'anno zero adesso siamo messi ancora peggio».

Non è pessimismo cosmico, è la fotografia dell'attuale condizione del calcio italiano che sta uscendo, con gravi ferite alla credibilità del sistema, da ritardi e polemiche estive (per via dei disastri della giustizia sportiva). A seguito dell'uscita di scena di Tavecchio, l'attesa più diffusa era quella di guadagnare un periodo di autorevole guida e indispensabili riforme grazie al commissario Fabbricini, sorretto nel campo della competenza tecnica, dalla presenza del vice Costacurta. Ne è venuto fuori un periodo scandito da polemiche, progetti abortiti (seconde squadre) e scelte mai difese. Il ct, dopo i recenti risultati poco confortanti, non ha ricevuto sostegno dal vecchio sodale Costacurta rimasto in silenzio durante quest'ultimo tratto del suo mandato. Tra qualche giorno il calcio italiano avrà un nuovo presidente, Gabriele Gravina, il quale ha comunicato d'aver ricevuto la disponibilità di Beppe Marotta a occuparsi, a tempo pieno, del club Italia. È forse la prima lucina che s'intravede in fondo al tunnel.

Speriamo solo che non sia, com'è capitato a febbraio scorso, un altro tir che si avvicina.

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