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Calcioscommesse, arrestati tre ultrà del Bari: minacce ai giocatori per farli perdere

Tre capi ultrà sono stati arrestati con l'accusa di violenza privata aggravata: avrebbero minacciato alcuni giocatori del Bari, intimando loro di perdere così da assicurarsi forti vincite. Ieri deferite 22 società e 52 calciatori

Calcioscommesse, arrestati  tre ultrà del Bari: minacce ai giocatori per farli perdere

Nell'inchiesta sul calcioscommesse continuano a emergere nuovi dettagli e nuovi provvedimenti. Dopo i deferimenti notificati a 22 società (tra cui Atalanta, Siena, Novara e Sampdoria) e 61 tesserati, di cui 52 calciatori, si aggiunge una nuova operazione che riguarda però l'altra faccia del calcio: i tifosi.

Infatti, i carabinieri di Bari hanno arrestato tre capi ultrà accusati di aver chiesto ad alcuni calciatori del Bari nel campionato di serie A 2010-2011 di perdere almeno tre partite per potersi così assicurare forti vincite con le scommesse fatte.

L'accusa per i tre è di concorso in violenza privata aggravata. I provvedimenti di arresto sono stati notificati ad Alberto Savarese (agli arresti domiciliari), Raffaele Lo Iacono e Roberto Sblendorio (in carcere). Di loro avevano parlato negli interrogatori dei mesi scorsi l'ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena, e l'ex capitano del Bari Jean Francois Gillet, ora portiere del Bologna.

Entrambi hanno sostenuto che le richieste degli ultrà furono respinte.

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