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Calcioscommesse, chiesta l'archiviazione per Criscito e altri tre

Sfiorato da un filone dell'inchiesta sul Calcioscommesse, il difensore dello Zenit San Pietroburgo è stato prosciolto da ogni accusa. Il pm di Genova ha chiesto l'archiviazione nei suoi confronti per il caso della presunta combine del derby Genoa-Samp dell'8 maggio 2011

Calcioscommesse, chiesta l'archiviazione per Criscito e altri tre

Il difensore dello Zenit San Pietroburgo e della Nazionale Domenico Criscito (26 anni) ha dovuto saltare gli Europei di calcio perché coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse. Lo avevano "avvisato" dell'indagine mentre si trovava in ritiro a Coverciano con gli azzurri. Ora è stato prosciolto da ogni accusa. Nessuno gli restituirà la mancata esperienza in Ucraina e Polonia.

Il pm della procura di Genova, Biagio Mazzeo, ha chiesto l'archiviazione del fascicolo relativo alla presunta combine sul derby Genoa-Sampdoria dell’8 maggio 2011. Gli indagati di frode sportiva, nei cui confronti la pubblica accusa ha fatto retromarcia, erano gli ex giocatori genoani Rodrigo Palacio, Marco Dainelli, Omar Milanetto e Domenico Criscito. Analoga richiesta è stata formulata anche per il capo ultrà genoano Massimo Leopizzi, per le dichiarazioni su una vicenda già prescritta, quella relativa alla combine Genoa-Venezia del 2005. Decisive le dichiarazioni del capitano rossoblù Marco Rossi e dell’ex doriano Luciano Zauri, che hanno negato di essere a conoscenza di qualsiasi ipotesi di combine.

"La richiesta di archiviazione per Criscito è motivo di soddisfazione", ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete a Sky Sport24. "Criscito ha sempre manifestato la volontà di tornare in nazionale. La decisione della Procura è un fatto significativo ed è un grande momento per il ragazzo, e viene meno una situazione di grande difficoltà che è quella di rimanere indagati per molto tempo", prosegue Abete che spiega la decisione, presa durante il ritiro di Coverciano, di non portare il difensore agli Europei.

"La valutazione che è stata data in quel momento non era collegata ad una logica di presunzione di colpevolezza, che non si effettua neanche quando ci sono richieste di rinvio a giudizio, ma in relazione al momento particolare che stava vivendo il giocatore ed anche tutto il gruppo azzurro, con la perquisizione all’alba a Coverciano che avrebbe creato una dimensione mediatica che avrebbe accompagnato il giocatore e la squadra per tutta la durata dell’Europeo".

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