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La calma di Allegri con la Juve dei record: "Un passo alla volta"

L'insidia dopo la sosta come contro il Genoa: "Dybala cresca ancora, con CR7 ora va meglio"

La calma di Allegri con la Juve dei record: "Un passo alla volta"

È come un film già visto alla Juventus. Un mese fa, giorno più giorno meno. Si tornava dalla sosta per le nazionali, si parlava di record. Allora di vittorie iniziali consecutive, oggi di punti nell'anno solare o in campionato. A Torino arrivò il Genoa, una dormita innescata da Benatia (lo stesso che ha rischiato il rigore con il Cagliari e lo ha causato con il Milan) girò i tacchetti pensando che la palla uscisse e Bessa pareggiò mettendo fine alla striscia bianconera di otto vittorie. Stavolta all'Allianz Stadium arriva la Spal, altro avversario da prendere con le molle come i rossoblù di Juric, e in porta ci sarà ancora Perin.

Massimiliano Allegri per mettere fine alle analogie e cambiare il risultato finale manda il solito avviso ai suoi: «Bisogna fare una partita seria. Altrimenti la Spal ti mette a giro». L'allenatore dei campioni d'Italia non va oltre l'ostacolo della squadra che ha anche allenato all'inizio della sua carriera, anche se all'orizzonte ci sono Fiorentina, Inter, Torino, Roma, prima di mangiare il panettone. Se dovesse vincerle tutte, comprese Atalanta e Sampdoria nella settimana tra Natale e Capodanno, la Signora toccherebbe quota 103 punti nell'anno solare. Ma Allegri tiene i piedi per terra: «Un passetto alla volta. Non è un tour de force anche perché non giocheremo sempre tre partite in una settimana». Ammette però che il momento è importante, il vantaggio di sei punti sul Napoli e di nove sull'Inter, permette di affrontare la serie di scontri diretti e sfide delicate con relativa calma. Perché non tutto fila liscio anche in una squadra che ha vinto 11 gare su 12.

Ad esempio gli infortuni. Khedira si è fermato di nuovo e il centrocampo ha gli uomini contati. Allegri deve gestire Pjanic anche con le sostituzioni: «È diventato talmente bravo che lo tolgo... La verità è che si è tolto tutti i difetti». Ma deve riposare Matuidi, mentre la buona notizia è che Emre Can dopo l'operazione alla tiroide, in 15 giorni potrebbe essere pronto per almeno uno spezzone di gara. Così gli straordinari toccano a Bentancur. Ma Allegri non chiede nulla al mercato: «Anche perché non saprei dove metterli, ne ho già tanti». E poi c'è il caso Dybala. Che segna o con Ronaldo, o con Mandzukic. Quando si ritrovano insieme nel tridente, la Joya fa scena muta. Allegri difende il tridente rotante e sprona il numero dieci: «Con il passare degli anni le difficoltà aumentano. È in crescita, non deve smettere di crescere, ma dipende dalla sua volontà». Quella di Mandzukic che lo fa risultare anche più preciso di Cristiano Ronaldo. Allegri spiega così anche l'intesa tra i due: «Il calcio non è una scienza esatta, ma una questione di alchimia. Mario e Ronaldo si trovano bene insieme». Mentre il tecnico ammette che il portoghese e Dybala solo «ultimamente iniziano a trovarsi».

Uno dei tanti effetti di CR7.

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