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La Campbell Brown sbaglia il trucco

La Campbell Brown sbaglia il trucco

Non c'è solo Bolt, c'è di peggio in Giamaica. Di tanto in tanto affiora qualche furbetto miscelato a doping. E così stavolta. Mentre Bolt era in Norvegia, capace di correre i 200 del Bislett in 19“79, facendo rispolverare meraviglia e aggettivi, dalle edizioni online dei quotidiani giamaicani è arrivata la bomba, in tutti i sensi, riguardante Veronica Campbell-Brown, signora dello sprint che aveva fatto inchinare tutti alla sua bravura, ma che invecchiando ha voluto appesantire il trucco.
Caso fragoroso, perché colpisce una delle atlete più decorate della storia. Poco meno di una Marion Jones. Nel suo curriculum 7 medaglie olimpiche in 4 edizioni (da Sydney 2000 a Londra 2012, ori sui 200 ad Atene 2004 e a Pechino 2008) Solo Merlene Ottey, con nove, ne vanta di più nella storia dell'atletica femminile. Poi 9 mondiali (inclusi i successi sui 100 a Osaka 2007 e sui 200 a Daegu 2011). Per non dire delle medaglie indoor e juniores. Portabandiera della Giamaica alle Olimpiadi di Pechino 2008 e atleta donna dell'anno nel 2009 con Melaine Walker. Sposata dal 2007 con il velocista giamaicano Omar Brown, Veronica Campbell non fa parte dei due gruppi forti della velocità giamaicana. Nata a Trelawny, città di Bolt, ha svolto gran parte della sua storia negli Stati Uniti. I cattivi pensieri potrebbero indurre a dire che l'erba marcia non sta in Giamaica, ma nella terra di Marion Jones che sapete tutti come è finita.
Difficile pensare che tutta la carriera della Campbell sia andata a chimica elevata. Sarebbe un bluff clamoroso. Basta guardare i numeri: 10”76 sui 100 (nona prestazione mondiale all-time) e 21”74 sui 200 (10ª). La Campbell (31 anni) ha studiato alla Arkansas University. É stata "pescata" in occasione del Jamaica Invitational del 4 maggio scorso svoltosi a Kingston: nell'occasione aveva vinto i 100 in 11”01.
La sostanza incriminata è un diuretico, presumibilmente un coprente. Lo hanno confermato le controanalisi svolte presso il laboratorio accreditato Wada di Montreal, in Canada, dove l'atleta si è presentata accompagnata dal suo management. L'annuncio ufficiale all'inizio della prossima settimana, con squalifica.
Di recente un'altra atleta giamaicana è finita male in una storia di doping: la quattrocentista Dominique Blake ha perso la battaglia con la commissione disciplinare giamaicana e sconterà sei anni, essendo recidiva.

Per un caso simile l'ottocentista Ricardo Cunningham se l'era cavata solo con una reprimenda.

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