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Il campionato ha il mal di Var La Juve solo un po' di vertigini

di Roberto Perrone

P arlando di parole, l'anno e il girone d'andata della Serie A 2018-19 finiscono con spreco di indignazione una tantum e di politicamente corretto. Spreco perché non si risolveranno i problemi del calcio italiano. Al solito. I problemi li causano degli uomini, se li lasci al loro posto (nelle curve, negli stadi) resterà anche il resto. Parlando di immagini, la Var ha dimostrato di non risolvere un bel nulla, almeno a livello di serenità. Polemiche ce ne sono più di prima. La Var è buona e giusta se mi dà ragione, altrimenti è cornuta. Al solito. A Genova, a Torino, la Var è stata utilizzata a piene mani, gli arbitri sono andati a vedere ma le decisioni che hanno preso non hanno convinto gli allenatori. Dove sono i passi avanti? I presidenti parlano a vanvera, riempiono cahiers de doléance. Anche la Var non elimina la carta bollata.

Parlando, finalmente, di calcio, la Juventus è fuori concorso. Al solito. Però nelle ultime uscite dell'anno si è distratta. Le succede spesso, a causa della vertigine: è talmente più sopra delle altre che quando guarda giù le parte un po' d'equilibrio. Però non può fare a meno di Ronaldo (14 gol) e dei difensori più esperti. Questo può essere preoccupante più per la Champions che per la campagna italiana. Ma siamo alle minuzie. Per fortuna (del campionato, dello spettacolo), il Napoli, che in questo finale ha sbandato pericolosamente, non sale in doppia cifra nel distacco da Madama grazie al bomber di scorta Mertens e al portiere del Bologna Skorupski. Paradossalmente, tra le prime della classe, con tutti i suoi problemi e i suoi marasmi, quella che ha capitalizzato meglio il ritorno del pallone a Natale, è stata l'Inter. Due vittorie, a segno i giannizzeri di Icardi, Lautaro Martinez e Keita. Un buon segnale, l'allargamento dei giocatori fondamentali. L'Inter, tra le sfidanti, è quella con i più ampi margini di crescita, anche grazie alla nuova società in costruzione. Ora Spalletti dovrà dare continuità a questi buoni risultati.

L'ultima giostra dell'anno premia l'Atalanta con una goleada, il Chievo con la sua prima vittoria e, in serata, sorride al Milan griffato da un gol dell'uomo più in crisi del gruppo, Gonzalo Higuain. Il calcio sa ancora stupire. Qui c'è meno certezza dell'Inter, in società e sul campo. Ma anche per i rossoneri la sfida è la continuità. Forse questo è un nuovo inizio.

Al 2019 l'ardua risposta.

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