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Capolavoro Leonardo: Ibra-Thiago, è fatta. Ora nel Psg 11 ex di A

Felici il ds brasiliano e Carlo Ancelotti: "Sono i migliori al mondo". A Zlatan 14 milioni. Petrucci: "I rossoneri hanno fatto bene, davanti a certe cifre conta sanare"

Capolavoro Leonardo: Ibra-Thiago, è fatta. Ora nel Psg 11 ex di A

Dopo oltre 4 ore di colloquio con Leonardo, ieri pomeriggio Mino Raiola è riuscito a piazzare la sua «Gioconda». Ha vinto Zlatan Ibrahimovic che al Paris Saint Germain prenderà 13 milioni di euro più bonus per i prossimi 3 anni: la maggiore tassazione che il presidente francese Hollande ha inserito per i maxi-stipendi verrà compensata in parte dai bonus, che faranno salire a 14 i milioni, in parte dal prolungamento del contratto. Un affare da 170 milioni, benedetto anche dal presidente Coni Petrucci («il Milan ha fatto bene, davanti a certe cifre conta sanare i bilanci»), ma che inizia a produrre i primi effetti: l'Aik Stoccolma ha detto no all'amichevole in cantiere contro i rossoneri, «Senza Ibra i tifosi ci rimarrebbero male» la motivazione. Ufficialità e firme potrebbero arrivare lunedì ma la fine della trattativa si era intuita alle 18, quando il Milan ha tolto le maglie dei giocatori dallo store online.

E pensare che in mattinata Raiola aveva dichiarato che la distanza tra domanda e offerta era «pari a quella tra l'America e la Cina. A Parigi devono capire che stanno acquistando un'opera d'arte come la Gioconda». Trovato l'accordo col brasiliano (ieri la moglie su twitter ha mostrato il suo rammarico: «vogliamo rimanere ma la società vuole vendere»), «accollatosi» Ibrahimovic, gli emiri del Qatar devono aver pensato: diamogli quel che vuole, se no finisce come con Pato. Non che si siano presi un pacco: «Sono i migliori al mondo» il parere di Ancelotti.

Il rammarico del Milan è quello di tutta la serie A. L'allenatore italiano potrebbe pure schierare un'intera squadra di emigranti dal campionato italiano. Un 4-2-3-1 sbilanciato, con Sissoko spostato in difesa: un undici poco probabile ma possibile. Tra vecchissimi ricordi, vedi Zoumana Camara che ha avuto una breve quanto negativa esperienza con l'Inter, e altri più recenti, da Sirigu a Lavezzi, negli ultimi anni quasi tutte le big italiane hanno dovuto cedere un campione ai parigini. Se poi partono anche le giovani promesse come Verratti (la firma potrebbe arrivare martedì)... Questa ipotetica ventunesima squadra di serie A sarebbe guidata da un allenatore italiano e da un direttore sportivo ben conosciuto a Milano. Persino dall'amministrazione sbuca una vecchia conoscenza, questa volta a tinte bianconere: quel Jean Claude Blanc mai amato dai tifosi juventini e ora direttore generale del Psg.

In casa nostra il calciomercato è decisamente meno movimentato. La Juventus vuole Armero in prestito ma l'Udinese lo cede solo a titolo definitivo. Il Santos ci prova di nuovo per Robinho ma il Milan prima vuole definire i sostituti di Ibra e Thiago Silva. Sembra tirarsi fuori Carlos Tevez che ieri ha detto: «Sto bene al City». Fabio Borini è un giocatore del Liverpool: alla Roma andranno 15 milioni, che Zeman vorrebbe fossero girati per Mattia Destro. Il Napoli è vicino a un doppio colpo: Alessandro Gamberini e Valon Behrami dalla Fiorentina. L'Inter ieri ha ricevuto due no. Prima il vicepresidente del San Paolo: «Non ci sono arrivate offerte da Moratti - ha detto -, Lucas costa 80 milioni». Poi le parole di Branchini, agente di Poli: «Non è opportuno attendere oltre, quindi ci riteniamo liberi da impegni con l'Inter. Andrea ringrazia i nerazzurri ma ora valuteremo il da farsi». Su Poli ci sono Napoli, Juve e Milan.

Certo, con i milioni del Qatar tutto sarebbe più facile.

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