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La carica di Ronaldo a caccia della tripletta: "Possiamo farcela"

CR7 vuol scrivere una pagina di storia alla Juve: "L'Atletico è forte ma con l'aiuto dello Stadium..."

La carica di Ronaldo a caccia della tripletta: "Possiamo farcela"

Giocano Cristiano Ronaldo e altri dieci. Perché non può che essere il marziano il punto di riferimento. Lui sa come si fa. Non solo perché ha vinto cinque Champions league, non solo perché già una volta ha ribaltato un due a zero in trasferta. Era il primo Real Madrid di Zidane, quella tripletta di CR7 fu decisiva per un'altra tripletta: le tre Coppe Campioni vinte di fila dalle merengues. Ma allora c'era il Wolsfburg, adesso c'è l'Atletico Madrid. Un'altra storia. Lo sa anche Cristiano, che conosce alla perfezione la squadra di Simeone: «È forte: non prende rischi e difende contrattaccando, ma noi siamo pronti, vogliamo fare qualsiasi cosa per batterli. I dettagli faranno la differenza». E tra questi anche il pubblico.

Stavolta non potrà contare sul miedo escenico del Bernabeu e allora chiama a raccolta il popolo dell'Allianz Stadium: «Queste sono le grandi notti, quelle fantastiche: le notti di Champions League». E da vero leader infonde speranza: «Nessuno si aspettava di perdere all'andata, ma tutto può succedere, e noi vogliamo dare una grande risposta nella nostra casa». La carica di CR7 è a trecentosessanta gradi: «La squadra è fiduciosa di fare una grande partita e lo sono anche io». Quindi l'appello: «Ai tifosi dico: pensiamo positivo, crediamoci. È possibile, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto, rendete lo stadio fantastico, e noi cercheremo di fare il massimo sul campo».

Il richiamo all'unità in un ambiente che dalla notte del Wanda Metropolitano non ha più avuto pace: cene di gossip e non, il silenzio social di Allegri, la ribellione dello Stadium al silenzio degli ultras; le scritte contro Agnelli e la società. In tutto questo un allenatore dipinto al capolinea. E le indiscrezioni sui successori: i contatti con Guardiola, il blitz torinese di Zidane, le voci su Conte. Anche se chi conosce bene Andrea Agnelli racconta che se c'è un allenatore che gli piace, quello è sicuramente Didier Deschamps. Da juventino non si è fatto problemi a guidare la Juve in serie B ed è un campione del mondo.

Ma domani sarà comunque anche la notte di Max Allegri. Ci si aspetta l'allegrata stagionale, quella a cui il tecnico di Livorno ha abituato in questi cinque anni alla guida della Signora. Stavolta potrebbe essere il rispolvero della difesa a tre, complice l'emergenza di terzini, arruolabili solo Cancelo e Spinazzola; oppure una formazione a trazione anteriore.

Comunque sempre con Cristiano Ronaldo. Chiamato per la Champions, finora ha fatto scena muta o quasi. Che fosse una stagione stregata lo si era capito all'esordio di Valencia: espulso per aver scapigliato Murillo. Il cerchio si è chiuso sempre in Spagna a Madrid con la manita irriverente ai tifosi dell'Atletico, unico sussulto in una gara anonima mentre la Signora veniva affondata da Gimenez e Godin. In tutto questo un gol bellissimo (ma inutile) al Manchester United a Torino, dopo l'assist a Dybala all'Old Trafford. Sono gli unici «colpi» da CR7 in bianconero sul palcoscenico dove ha sempre recitato da protagonista. Ma anche due anni fa arrivò a questo punto con appena due gol segnati, per scatenarsi realizzandone dieci in cinque gare. Domani sera ha l'occasione per cambiare la storia europea della Signora: «Mi diverto, amo questo sport qui in Italia come ho fatto in Spagna e Inghilterra, per me è un piacere segnare gol e aiutare la mia squadra a vincere: sono felice». Per esserlo davvero, domani serve una tripletta come tre anni fa. Lui sa come si fa.

Ecco perché giocano Cristiano e altri dieci.

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