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Carolina senza rimpianti: "Ho dato tutto". Ma quel salto maledetto...

Kostner 4ª: "Delusa però fiera di aver lottato per l'oro dopo essere ripartita da zero due anni fa"

Carolina senza rimpianti: "Ho dato tutto". Ma quel salto maledetto...

«Non è facile chiudere quarta, non è facile stasera. Ma devo dire che ho sbagliato io e ho sbagliato tanto. Non ho sentito appieno il ritmo e così ho pattinato come in sordina». Carolina Kostner è esausta: fra le braccia di Lori Nichol, la sua coreografa, sfuggono le prime lacrime di questo Mondiale ma poi sorride ai taccuini. «Volevo fare bene qui a Milano, e invece». Bella, onesta, sportiva. The winner takes it all: a ballare questa canzone era stata due ore prima del suo Debussy, Hanui Kim, minuta pattinatrice coreana che, a 15 anni, ha il futuro nell'anagrafe e salti esplosivi nelle mini-gambe.

Kostner lo sa e si è arresa ad un verdetto durissimo che la relega giù dal podio (208.88) per poco più di un punto che vale, invece, il bronzo per la giapponese Satoko Miyahara, classe 1999. Lei che aveva perso il podio olimpico, ritrova quello Mondiale. È lo sport, bellezza. Ma anche lei, come Carolina e come Alina Zagitova, la zarina d'oro in Corea, è caduta. Anzi il confronto Zagitova Kostner, che era il più atteso, finisce 3 a 1 per Kostner che cade solo sul penultimo salto, mentre Zagitova cade addirittura tre volte. Kostner però sbaglia e non osa: è come se non avesse voluto approfittare della malasorte altrui e il punteggio tecnico è basso. E così il destino bussa ancora alla sua porta con una brutta notizia.

L'oro è tutto canadese di Kaetlyn Osmond, Black swan e bronzo olimpico a 22 anni: anche lei non è perfetta, compie uno step out ma riesce sulle note di Tchaicovski a recuperare ben tre posizioni (223.23). Seconda chiude un'altra, ancora più incredula giapponese, Wakaba Higuchi, 17 anni. Quando era scesa in pista i tifosi nipponici erano esplosi, inondando poi la patinoire di fiori. Sulle note di Skyfall, centra uno strepitoso 210.90 che fa il vuoto dietro. Ma nessuno pensava sarebbe bastato per il podio.

Zagitova era super accanita: durante i sei minuti di riscaldamento aveva già provato tutti i salti, tagliando pure, lievemente, la strada a Caro con quel tutù rosso inamidato. Lei in pista è entrata per ultima, così più alta, sembrava la capoclasse. E invece è solo e soltanto una fuoriclasse, anche nella sconfitta: «Quando cadi sono gli errori che ti indicano la via, ma non è stasera che prenderò decisioni. Ho molti inviti e gala fino all'estate. Solo dopo deciderò». Sono state tante le pretendenti a questo podio. Ci avevano provato, dal tardo pomeriggio, in 23, se non a spodestarla, almeno ad emular Carolina. Tante Carmen per un en plein di copyright a Bizet. Altrettante Esmeralda da Notre Dame de Paris. E poi Anna Karenina, Cinderella, tutte in fila come principesse pronte a tutto per calzare quella scarpetta della predestinata. La francese Lecavelier si trasforma in una travolgente Sandy da Grease con tanto di cambio d'abito in corso di esercizio. Elisabetta Leccardi è madame Butterfly: finirà 21sima e, a 16 anni, è l'azzurra da seguire per prossimo futuro. Loro ci hanno porvato. Ma le più deluse restano le big: quinta dopo il corto e il suo Chiaro di luna, Maria Sotskova, 17 anni e tanta voglia di scrivere il suo capitolo nella storia russa del pattinaggio, pasticcia su una sequenza di salti, poi cade. Al divano dei punteggi è più cry che kiss. Il pubblico le grida Non piangere per quell'ottavo posto che è un tonfo. L'altra canadese Gabrielle Daleman, 20 anni, prova con Rapsodia in blu a risalire dalla sesta posizione, e invece retrocede settima.

La gara è stregata soprattutto per la baby zarina Alina Zagitova: 15 anni e un Don Chisciotte per cercare uno storico tris: oro europeo, oro ai Giochi, avrebbe voluto prendersi anche il mondo in questo 2018. E invece finisce proprio alle spalle di Kostner. Il futuro e il presente del pattinaggio sono accomunate dalla delusione. Una, la russa, si dispera, l'altra, Carolina, fa un'analisi chiara: «Devo dirmi contenta: io sono una ragazza di montagna che ha potuto vedere il mondo facendo quella che ama. Ecco stasera non è la mia miglior serata. Ma sono caduta molte volte. E mi rialzerò anche stasera».

Campionessa si diventa, anche e soprattutto oltre il risultato di una sera.

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