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Cassano ha messo la faccia dove il calcio chiude gli occhi

La decisione del barese, senza stipendio da 7 mesi, scoperchia la situazione fallimentare del Parma. Anche gli altri giocatori potrebbero imitarlo e mettere in mora il club

Cassano ha messo la faccia dove il calcio chiude gli occhi

Vi ricordate la sana provincia italiana? Massì, Parma, il bel vivere, terra di arte e di storia, di grande musica e di grande cucina, di Toscanini e Verdi, del Mazzola detto il Parmigianino e di Paola Borboni, di Bevilacqua e di Bertolucci, di Lino Ventura e di Pietro Barilla, insomma di vita vera, piena e dolce.

Tralascio, in controtendenza, fatti di cronaca nera e finanziaria, vengo al calcio e al Parma football club che ha nove punti in classifica e questo è niente. Non ha un centesimo in cassa, non paga i dipendenti, cambia presidenti e padroni, non meglio identificati e per fortuna, in questo vuoto nulla che è diventato, ci ha pensato Antonio Cassano da Bari a mettere la faccia là dove tutti si sono nascosti con il coraggio di don Abbondio. Ci ha pensato lui, dopo sette mesi di attesa alla cassa, sette mesi senza stipendio. Per uno che vive da anni con il culetto nella nutella sono briciole ma è il principio, è la dignità di un professionista, è il rispetto comunque di patti che, già lo dicevano i latini ma probabilmente quelli del Parma calcio non hanno frequentato il liceo classico, vanno onorati.

Cassano non fa il capopopolo, non si piega e nemmeno si spezza ma è arrivato al capolinea. Potrebbe anche lasciare il calcio, ha dato e ha preso in misura abbondante, non ha fatto il militare a Cuneo ma ha girato il mondo, da Bari a Roma, da Madrid a Genova, a Milano, a Parma, seminando avversari e talento. Chi glielo doveva dire? Ma la vita è bella, quella del football poi, soprattutto quando si ha per l'appunto talento, anche trascurato come è il caso di questo " uagliò " barese che cento ne ha fatte e mille ne ha combinate. Però c'è un limite a tutto e a Parma lo si era capito dai tempi di Tanzi Calisto, uno che ha avuto la faccia, non soltanto una, di costruire un sogno e di trasformarlo in incubo, per poi far pagare pegno a tutti.

Le scorie di quella dannata gestione sono ancora presenti, vive, la presidenza Ghirardi è stata un'altra fase di farsa imprenditoriale, il Parma ha continuato a vivere ma in realtà stava sopravvivendo, mentre nessuno tra Lega e Federcalcio lo prendeva a schiaffi. Se ne è accorta l'Uefa che l'ha lasciato fuori dai giochi, le istituzioni nostrane si sono fermate a 1 punto di penalizzazione, per non molestare il manovratore, mentre per società di serie B e inferiori le pene sono state tremende. La legge non è uguale per tutti anche nel calcio, anzi prevede le classifiche e va sull'onda del popolo. Così, dopo sette mesi di presa in giro (Cassano, in verità, intervistato da Pier Luigi Pardo, ha usato espressione più consona a Barivecchia), la bella provincia italiana è stata smascherata, proprio da uno sfacciato che, stavolta (ma non è la prima) ci ha messo la faccia tutta, senza mezzi toni, mezze frasi come molti sodali suoi. Eppoi il problema non riguarda soltanto i calciatori del Parma che possono rinunciare a qualche privilegio per mesi e mesi, ma gli altri dipendenti, dico massaggiatori, magazzinieri, impiegati, segretari, un mondo che si trova a fare i conti senza l'oste; oggi Rezart Taci, presidente della federazione albanese degli scacchi e azionista di riferimento del Leyton Orient, terza serie inglese, ha messo un fante, Emir Kodra, come presidente del Parma football club, gli albanesi sono, dunque, i nuovi padroni e sparano alla luna, offrono due milioni e mezzo a Pazzini il quale si è subito consultato con Cassano sulla realtà del club, non della squadra. Fantantonio gli ha spiegato in minuti due tutto lo scibile di questa bella provincia. Gli ha ricordato che è più facile dialogare con il Frambo (al secolo Cesare Frambati, capo dei tifosi), come è accaduto domenica dopo la disfatta con il Cesena, che con i due albanesi e con il resto della comitiva. E' una bella commedia italiana. Nessun applauso, soltanto un grazie al barese disoccupato. La serie A continua, la coppa Italia anche, stasera il Parma ospita la Juventus. Partono alla pari.

Non ridete, Taci vi ascolta.

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