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Cavani da triplete, non perde tempo per matare la Roma

Bastano 4' all'uruguaiano per fare il primo gol. E il Napoli può tornare a sognare lo scudetto che manca ormai da 23 anni. Totti gira a vuoto e Lamela perde il duello

Cavani da triplete, non perde tempo per matare la Roma

La Befana che piomba dalle parti di Piedigrotta ha le sembianze di chi vorrebbe togliere un certo Diego Maradona dal gradino più alto dei marcatori del Napoli. La strada che dovrà percorrere Edinson Cavani è ancora lunga (ha fatto 91 passi, ne mancano ancora 25) ma il cammino pare spedito se le statistiche dicono che il Matador viaggia a una media superiore al gol a partita. Ieri sera il tris alla Roma (settimo con gli azzurri), costruito negli inizi dei due tempi grazie agli assist di Pandev e completato con l'imperioso colpo di testa che mette in archivio la partita a metà ripresa, ha confermato ciò che a Napoli sostengono in molti: le ambizioni da Champions in primis e il sogno dello scudetto, che manca da queste parti da 23 anni, restano legate alla vena realizzativa dell'uruguagio. «Questo gruppo merita di lottare per qualcosa di importante», l'ammissione del Matador alla fine.

Blindato da De Laurentiis (chi vuole Cavani in estate dovrà cacciare 63 milioni cash, il patron ha ammesso di aver già rifiutato un'offerta da 55), coccolato da Mazzarri che lo ha messo da tempo nel ruolo di stoccatore principe, tanto che i movimenti della squadra sono finalizzati a creare per lui spazi di entrata in corsa nell'area avversaria, con Hamsik (ieri 200 in A) e Pandev che sanno assecondarlo.

La Roma torna invece dalla vicina trasferta con una bocciatura che se non compromette il cammino verso l'Europa d'élite quanto meno lo rende più tortuoso. La squadra di Zeman non pare imballata dal recente viaggio di ritorno dagli States, ma sicuramente è poco cattiva in attacco, gioca sotto ritmo e non è scintillante come quella ammirata all'Olimpico con Fiorentina e Milan. Totti per una sera gira a vuoto, Lamela non onora il duello con l'altro cannoniere della serata, Destro si trova la strada sbarrata da un De Sanctis in grande spolvero. Così serve l'ingresso di Osvaldo, uscito indenne dalla valanga di polemiche legata al suo forfeit nella tournee giallorossa negli Usa, per vedere un gol romanista ma quando ormai la sfida è decisa. Doppia cifra per l'italo-argentino, difficile metterlo in discussione anche se non al top.

Ci mette solo quattro minuti Cavani per far cadere un altro dei suoi tabù: segnare un gol alla Roma al San Paolo. Il Matador era tornato dall'Uruguay, oltre che con la madre Berta che lo ha accompagnato fino alla ripresa degli allenamenti, con l'obiettivo di allungare la striscia (dopo ieri, è a 25 reti in 23 partite). Obiettivo centrato subito grazie all'assist di Pandev, rispolverato per la serata di gala al fianco dell'attaccante sudamericano al posto del pupillo di Zeman Insigne (bello l'abbraccio tra i due prima del match).
Il macedone farà il bis a inizio ripresa, dopo che la Roma, su un campo del San Paolo tornato in non buone condizioni, offre contropiedi raramente pericolosi per la disposizione tattica preparata con cura da Mazzarri (Zuniga si abbassa spesso a sostegno del terzetto di difesa). De Sanctis chiude a doppia mandata la sua porta, prima su Destro, poi su Pjanic, infine su Bradley e si arrende solo ad Osvaldo ma a giochi fatti, complice il rosso rimediato da Pjanic.

Anche perché sui titoli di coda arriva il poker di Maggio.

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