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Il Celtic ingabbia l'Inter ma Guarin lo fa saltare

Gli scozzesi, in dieci dal 36', cedono soltanto a 5 minuti dalla fine Mancini urla ai difensori, Icardi & C. sprecano ma vanno agli ottavi

Il Celtic ingabbia l'Inter ma Guarin lo fa saltare

Discesa devastante di Santon che ha interrotto un disimpegno complicato nella metà campo nerazzurra, palla a Guarin, bolide all'incrocio, Inter agli ottavi.

Però meglio quella di Glasgow, almeno finche c'è stata parità numerica, poi questo sedicesimo ha preso una piega imprevista, era già complicato per gli scozzesi, è diventato al limite dell'impossibile.

Deila ha messo giù un Celtic che doveva segnare, in tre davanti, l'italo svedese John Guidetti a fare da perno, ai lati Armstrong che si è visto poco e a destra Mackai Steven che ha messo subito ansia alla retroguardia interista. All'8' si è presentato in area e ha scaricato un destro forte ma centrale, Carrizo un paio di metri sopra la riga di porta lo ha respinto ma l'episodio ha messo subito sull'attenti Mancini. Questa difesa continua a essere troppo emozionante, a circa metà tempo si è alzato di scatto e ha iniziato a urlare verso Juan Jesus, Medel, Hernanes e compagnia che si erano esibiti in uno sterile fraseggio al limite della loro area finito in fallo laterale sotto il pressing deciso degli scozzesi. Ma è il Mancio che vuole partire con palla manovrata e non il lancio. L'idea non sarebbe neppure malvagia se ad eseguirla fossero difensori con piedi adatti, particolare non esattamente proprio della difesa nerazzurra che ha tecnica e qualità solo nei due esterni Santon e D'Ambrosio che ieri tornava dopo lo stop per infortunio.

Il Celtic ha giocato fino al secondo giallo per l'olandese Virgil Van Dijk. Ingenuo il primo fallo su Palacio, riga dell'out sinistro scozzese, calcione esagerato con l'argentino che resta a terra a lungo. Forzato il fallo su Icardi al 37' che una decina di metri dopo la riga di mezzo aveva campo libero e solo Gordon sulla sua strada. Rosso meritato, Celtic in dieci e sempre con il compito di fare gol, almeno uno e senza prenderne. La mossa di Deila è stata quasi comprensibile, fuori una punta, peccato che la scelta sia caduta su Mackai–Steven, il più brillante fino a quel momento, mentre Guidetti in mezzo si era fatto apprezzare solo per fisicità, entrando immediatamente in duello con Juan Jesus, soprattutto verbale.

Le difficoltà iniziali degli scozzesi ad uscire dalla propria metà campo sono aumentate quando si sono trovati in inferiorità numerica, ma l'Inter ha continuato a dare una prova al di sotto delle attese. Non un singolo ma come insieme. Icardi ha svolto il lavoro di raccordo che il Mancio gli chiede, Hernanes e Guarin si sono trovati e hanno concluso, Palacio sempre emozionante e prezioso nell'aprire varchi, ma a conti fatti la partita è sempre rimasta aperta, agli scozzesi poco.

Eppure le occasioni c'erano state, anche nitide, Palacio e Icardi si sono trovati a quattr'occhi con Gordon, Shaqiri e D'Ambrosio si sono visti respingere in area due conclusioni a botta sicura, un fraseggio di testa in area piccola fra Palacio e Shaqiri ha fatto balzare la gente dai seggiolini.

Il Mancio qualcosa avrà urlato, ma questo passaggio agli ottavi è un gran bel passo avanti per tutti.

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