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Celtic-Rangers, la «vecchia ditta» riapre

Celtic-Rangers, la «vecchia ditta» riapre

Quando la rivalità tra due squadre si traduce in due visioni, opposte e contrastanti, della vita. Una dicotomia ostinata, acerrima, conflittuale. Che trascende la dimensione sportiva per sconfinare nel fanatismo tribale. Affascinante quanto pericoloso. Non è solo un derby, ma l'incurabile divisione che attraversa Glasgow. Gli antipodi che si sfidano, una rappresentazione che domani celebra la sua 400ª replica. Dopo tre anni di gravosa assenza, torna l'Old Firm, la “vecchia ditta”. Celtic contro Rangers, una stracittadina che genera una montagna di soldi (da qui il soprannome), sintetizzando e radicalizzando le due anime della città scozzese. Le sue diverse identità nazionali e ideologie sociali. Da una parte il club preferito dai cattolici, per lo più indipendentisti repubblicani, con forti influenze irlandesi. Dall'altra i protestanti, conservatori monarchici, fieramente unionisti.

La somma del calcio scozzese, cannibalizzato da questa involontaria quanto longeva diarchia. Il totale dei loro palmares accumula 99 campionati (54 per i Rangers, 45 per il Celtic) e 68 coppe di Scozia. Più un'infinità di trofei minori. Il campionato nazionale è un'affare strettamente loro ormai da 20 anni, ininterrottamente. O vincono i bianco-verdi Hoops o i blu Gers. Non esiste un terzo incomodo. La prossima sfida va in scena sul neutro di Hampden Park, lo stadio istituzionale di Glasgow. L'occasione è la semifinale di coppa di Lega. Ma mai come questa volta la cornice appare del tutto superflua. Era dal 29 aprile 2012, dalla netta vittoria (3-0) del Celtic, che non si incontravano. L'ultimo duello prima della rovinosa caduta dei Rangers, retrocessi in terza divisione per bancarotta. Un'onta vergognosa che vogliono cancellare attraverso la terza promozione consecutiva (attualmente sono secondi in Championship). Nel frattempo il Celtic continua a spadroneggiare indisturbato e si presenta come “strafavorita” contro i cugini caduti in disgrazia.

Non era mai capitato che l'Old Firm si giocasse in disparità di categoria. Anche questa è una novità, ma solo gli osservatori esterni ci fanno caso. Non certo le due tifoserie, intrappolate in una febbrile attesa. Scontato il tutto esaurito così come il rischio di incidenti (fuori ma anche dentro lo stadio). Divieto di alcol fino a due ore dopo il triplice fischio finale e massima allerta da parte della polizia.

Misure straordinarie per un incontro che non potrà mai essere “solo” una partita di pallone.

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