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Chi ci "guadagna" con i mondiali

I club per un mese regaleranno i loro campioni. In cambio, Blatter darà una "paghetta" da 2.800 dollari al giorno

Chi ci "guadagna" con i mondiali

Alla faccia della crisi. Joseph Blatter, che fa rima con denaro, ha annunciato tronfio che il montepremi del mondiale brasiliano è lievitato a 576 milioni di dollari sbriciolando quello di Sudafrica 2010, “appena” 410 milioni. Il padre padrone della Fifa al suo ultimo campionato del mondo, decade nel 2015, fa e disfa a suo piacimento, ma alla fine agli altri lascia sempre e solo le briciole. Basta pensare alle Federazioni: i 35 milioni di dollari al vincitore non coprono quasi nemmeno i premi in caso di successo.
E farebbero bene a battere cassa soprattutto i club che per un mese “regaleranno” i loro campioni in cambio di una misera “paghetta” da 2800 dollari al giorno. E anche se la Fifa sostiene che rispetto all'ultimo mondiale l'ingaggio è aumentato di oltre il trenta per cento (1.600 dollari per ogni giorno trascorso in Sudafrica), i conti non tornano. Un club che riuscirà a portare un blocco di giocatori fino in fondo sfonderà sicuramente il muro del milione di dollari, nel 2010 il Barcellona si aggiudicò 866 mila dollari, lo stipendio di un mese di un top-player. Poca roba anche se poi ci sarebbe da calcolare rivalutazione e nuove entrate dai “mondiali”. Sperano comunque nel bis i Blaugrana che danno la spina dorsale ai campioni in carica della Spagna, sogna la Juve con sei potenziali titolari nell'undici di Prandelli, mentre il Bayern e il Borussia si spartirebbero gli introiti di una cavalcata tedesca. Gran parte del jackpot da 70 milioni di dollari andrà a quelle società che in Brasile porteranno quasi tutta la squadra. Nel 2010 furono staccati assegni per circa 400 club, quelli della Premier League fecero la parte del leone con ben 5,95 milioni depositati nelle loro casse.
Eppure l'aumento, da 40 a 70 milioni, è un abbaglio perché in cambio i club sono vincolati a una serie di condizioni come il non essere parte in giudizio contro la Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori, riconoscere il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), in qualità di unico organo competente a decidere sulle controversie tra il club e la Fifa, di rispettare il calendario internazionale. Ecco perché la vera vittoria dei club resta l'indennizzo in caso di infortunio di un giocatore. Nel 2010 era una delle questioni più controverse, ora le cose sono cambiate come dimostra l'incidente di Khedira in Italia-Germania dello scorso novembre: il Real Madrid riceverà circa 2,5 milioni di euro di risarcimento, stimato sulla base dell'ingaggio annuale calcolato su base giornaliera, moltiplicato per i giorni di infortunio.
Un problema delle assicurazioni, non di Blatter che si gode il suo “Mondiale” a immagine e somiglianza. Infatti oggi, ore 18 ora italiana, nell'urna di Costa do Sauipe ci saranno tutte le Nazioni scritte nell'albo d'oro, la “sua” Svizzera addirittura testa di serie, la miglior Africa, e poi i soldi di Usa, Giappone e Russia a foraggiare. Con la Cina avrebbe fatto bingo.
I “magheggi” dello svizzero, lo spostamento della Francia nella fascia insieme alle altre “europee” non teste di serie, hanno sollevato un polverone. L'Italia può finire in un girone da paura con Brasile, Usa e Olanda o Portogallo.

Le prove non sono state beneaguranti per il ct Prandelli, ma visto come finì in Sudafrica con Nuova Zelanda, Slovacchia e Paraguay, c'è quasi da sperare che sia una burla il sorteggio svelato settimana scorsa a una radio cilena dagli hacker entrati nei computer della Fifa: azzurri con Belgio, Costa d'Avorio e Honduras. Sogno o incubo?

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