Sport

Clio sposa Moschino e diventa fashion

Renault abbina il nome della maison alla sua icona. Da ora più sensuale

Roberta Pasero

Milano Non chiamatela più semplicemente Clio. Da oggi il suo nome è Clio Moschino, il suo cognome sempre e soltanto Renault. La quarta generazione dell'auto straniera più venduta in Italia dal 2013 non soltanto si rifà il maquillage, ma cambia addirittura identità.

Vezzo di una fashion car firmata da ora in poi da Jeremy Scott, direttore creativo di Moschino, in collaborazione con la direzione del Design Renault, per creare un'armonia di tecnologia e moda, di dinamismo e charme. Non una limited edition, dunque, ma una renamed car. «I simboli e i valori dei due brand si fondono per il best seller di casa Renault», spiega Francesco Fontana Giusti, direttore comunicazione & immagine di Renault Italia. «Dopo la presentazione qualche mese fa della show car ispirata alla Capsule Collection Moschino Eyes, ecco un'auto dal design latino e sensuale, mix di contemporaneità e seduzione che piacerà a tutti, anche ai millennials».

L'iconico black & gold Moschino firma la texture e si declina in modo elegantemente sobrio all'interno e all'esterno dell'auto, impreziosisce i cerchi in lega, le modanature laterali esterne, gli specchietti retrovisori, il profilo degli aeratori interni, mentre il badge Moschino risalta su fiancata e volante.

Ma le novità sono anche sotto il vestito haute couture con il motore TCe 75 cv turbo-benzina, cambio manuale 5 rapporti, dedicato pure ai neopatentati e dotazione tecnologica easy life di serie che spazia dalla parking camera con sensori di parcheggio allo start & stop, dalla radio Mp3 allo schermo touch 7 (tre versioni Life, Zen e Intens, da 14.400 a 17.600 euro nelle, in vendita dal 17 novembre).

Un motore piccolo, ma reattivo che con i suoi 898 cc di mini cilindrata non sfigura anche nel test drive sui tornanti che salgono al colle del Ghisallo tra Valassina e Triangolo Lariano, luogo culto per i ciclisti di tutto il mondo, e poi in discesa verso Bellagio e lungo la strada tecnica con tante curve di risvolto che costeggia il lago di Como.

Così come il french design di Clio Moschino spicca tra le opere d'arte del Rossini Art Site, un sorprendente parco open air di sculture contemporanee a Briosco, in Brianza, voluto da Alberto Rossini, imprenditore illuminato che, tra l'altro, realizzò il primo paraurti in plastica per un'altra Renault cult, la R5. D'altra parte un'automobile è o non è un'opera d'arte?

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