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Il club tedesco teme scippi e violenza in città. E avvisa i suoi tifosi

Ancora Italia-Germania, ancora un appuntamento storico per il calcio di casa nostra. Con la solita doppia valenza sportivo-sociale: da una parte il ranking Uefa, che sorride all'Italia in recupero sui teutonici e persino sull'Inghilterra dopo un crollo lento e inesorabile; dall'altra soliti luoghi comuni e descrizioni stereotipate delle nostre città.

L'appuntamento in questione è la sfida di stasera al San Paolo tra Napoli e Wolfsburg, già di fatto chiusa con la goleada azzurra nella patria della Volkswagen. Benitez sta per condurre la squadra azzurra alla sua prima semifinale europea dopo i fasti di Diego Maradona (fine anni '90) e per l'occasione De Laurentiis ha deciso di interrompere il ritiro - mal digerito dal tecnico spagnolo («era utile nel 1970...», ha ironizzato) - oltre che invitare allo stadio di Fuorigrotta diecimila bambini delle scuole.

Don Rafè è sempre più vicino al divorzio con il Napoli (è pronto a dire sì al Manchester City, secondo la stampa inglese) e vuole concludere in bellezza la sua avventura alle pendici del Vesuvio. Eliminare i tedeschi, che hanno incassato un poker di reti in casa propria, ci permetterebbe di accorciare ulteriormente le distanze nel ranking rispetto alla Germania, che avrebbe solo il Bayern Monaco tra le otto magnifiche d'Europa. Se poi in Europa League anche la Fiorentina dovesse fare il suo dovere, qualificandosi al Franchi contro la Dinamo Kiev (1-1 all'andata), ecco che l'Italia tornerebbe ai fasti continentali di 3 anni fa.

Intanto il Wolfsburg ha preparato una guida anti-criminalità per i tifosi che seguiranno la squadra: «A Napoli attenti agli scippi, soprattutto sui mezzi pubblici, ai semafori e sulle strisce pedonali, visto che le regole del codice della strada non sono sempre rispettate». Quello che senza dubbio colpisce è come nella guida del Wolfsburg ci siano solo una serie di consigli per la sopravvivenza, qualche informazione sullo stadio San Paolo, ma nessun accenno sulle bellezze di Napoli. Un'occasione persa, tutto rientra però nella storica rivalità tra i due Paesi che vive nel calcio uno dei suoi punti massimi.

E se il Bayern specialista in goleade vola in Champions, la seconda forza della Bundesliga, l'avventura del Wolfsburg giustiziere dell'Inter nella Coppa meno prestigiosa sembra essere al capolinea. I viola di Montella - che ha perso un altro attaccante, Babacar - potrebbero completare l'accoppiata storica (mai un'italiana in semifinale da quando esiste l'Europa League, figuriamoci due).

Con buona pace dei nemici tedeschi.

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