Sport

Colpo gobbo e pugno: Froom infiamma il Tour

Il britannico attacca in discesa e vince sui Pirenei dopo aver colpito un tifoso. E va in giallo

Pier Augusto Stagi

Dal frullatore al triciclo. Chris Froome non è esempio di stile ma il suo modo di andare in bicicletta è chiaramente efficace. Ieri, quando ormai mancavano 16 chilometri al traguardo di Bagneres de Luchon e tutto lasciava presagire una volata tra i migliori uomini di classifica, ecco il colpo di teatro. Il colpo di genio che lascia attoniti Quintana e compagnia pedalante. Ti aspetti battaglia sul Peyresourde? Invece no, ecco che il britannico s'inventa l'azione decisiva scendendo dal Peyresourde. È solo una questione di prospettiva, ma che cambia il mondo. Invece di attaccare quando la strada sale, il sudafricano bianco decide di affondare il colpo scattando deciso in discesa. Appena superato lo striscione del quarto e ultimo gran premio di giornata, mentre Quintana si rialza per prendere una borraccia, Froome accelera e prende il largo.

Eravamo abituati a vedere il suo ridicolo frullino, quelle pedalate ad altissima frequenza che tramortivano gli avversari ma mortificavano la bicicletta. Ieri Froome ci ha regalato un altro saggio del proprio repertorio, aggiungendo un saggio di classe in una discesa fatta a tutta velocità, incurante del pericolo e adottando una posizione semplicemente folle: seduto sul tubo orizzontale della bici e raccolto sul manubrio per spostare il peso a valle e aumentare l'aerodinamicità. Insomma, sembrava che stesse pedalando su un triciclo.

L'ottava tappa da Pau a Bagneres de Luchon finisce a Chris Froome, l'audace. Arriva solo al traguardo e conquista quella maglia gialla che ha già indossato 29 volte, portandola in trionfo sui Campi Elisi nel 2013 e nel 2015. Per il britannico di Sky è la sesta vittoria di tappa al Tour, ma è chiaramente la più sorprendente per come è maturata. Secondo è arrivato l'irlandese Daniel Martin, terzo lo spagnolo Joaquim Rodriguez, staccati di 13.

E a proposito di rivali, ottima prova di Fabio Aru, che è sempre rimasto con Quintana e nell'ultimo km ha anche provato l'allungo. Ancora in difficoltà Alberto Contador, che in queste due tappe pirenaiche ha perso 1'41''. Nibali ha chiuso invece 80° a 25'54''.

Ora Froome è il nuovo leader e, per effetto dei 10'' di abbuono, ha un vantaggio di 16'' sul connazionale Adam Yates e sullo spagnolo Joaquim Rodriguez, 17'' su Daniel Martin (quarto), 19'' su Valverde (quinto) e 23'' su un plotone di diretti avversari con Quintana sesto e il nostro Fabio Aru settimo.

«Sono molto felice per come è andata ha commentato Fabio Aru al termine di una difficile giornata -. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo davvero accumulato tanta fatica, ma le sensazioni sono sempre state buone. L'attacco in discesa di Froome? Eccezionale».

Eccezionale è anche il fallo di reazione dello stesso Froome, che lungo la scalata del Peyresourde ha sferrato un pugno in pieno volto ad un tifoso scalmanato. Nel 2001, per un gesto simile, Wladimir Belli fu ingiustamente squalificato. Noi, come allora, siamo dalla parte dei corridori.

Non certo dei cretini.

Commenti