Sport

Com'è lungo l'addio di Hamsik. Sei mesi dopo dice sì alla Cina

Il capitano del Napoli pronto a lasciare già in questa sessione di mercato dopo le voci della scorsa estate

Com'è lungo l'addio di Hamsik. Sei mesi dopo dice sì alla Cina

«Sono sicuro, mi emozionerò». Carlo Ancelotti è sempre stato uno di parola. L'aveva previsto prima di rimettere piede a San Siro vestito di rossonero e così è stato. Anche perché tutto lo stadio gli ha parlato e ricordato della sua storia personale, della sua carriera, dei suoi trionfi e delle sue amicizie scolpite nella testa e nel cuore. Come quella, umana oltre che calcistica, con Rino Gattuso il quale continua a interpellarlo e a chiedergli pareri, consigli, impressioni. Già sul web ieri il ritorno di Ancelotti è stato scandito da sentimenti di autentica gratitudine e attestati di affetto capaci di resistere nel tempo a dispetto dei rapporti tesi tra tifoserie. Qualche emozione dovrà pure confessarla Marek Hamsik, il capitano, 32 anni a luglio, se è vero come è vero che a giorni si concluderà la sua avventura napoletana per trasferirsi in Cina, un'indiscrezione tornata d'attualità con l'arrivo del Napoli a Milano per la sfida contro il Milan. Di fatto si conclude con sei mesi di ritardo un'operazione che veniva data per fatta l'estate scorsa dopo le anticipazioni ai media slovacchi del papà e indirettamente confermata dal post del giocatore («ho dato tutto») che aveva avuto il valore di una conferma della voce circolata intorno al mondo Napoli e al suo simbolo della rivalità dichiarata alla Juve e la rincorsa vana allo scudetto. Da decifrare la destinazione in Cina dove tra l'altro i fratelli Fabio e Paolo Cannavaro, allenatore in prima e assistente di uno dei club più noti di quel paese, il Guangzhou Evergrande.

E d'altro canto De Laurentiis non si è certo fatto trovare spiazzato dalla scelta di Hamsik se ancora una volta è partito con qualche settimana d'anticipo per tentare con un blitz di chiudere col Cagliari il trasferimento di Nicolò Barella, centrocampista che piace a Mancini per la Nazionale e non solo ma che ha altri progetti per la testa. La cifra offerta dal Napoli (50 milioni in unica soluzione) era stata accolta favorevolmente dal presidente del Cagliari Giulini ma non dall'agente dell'interessato Alessandro Beltrami che evidentemente ha intrecciato rapporti e intese con qualche altro club (Chelsea e Inter le tracce più chiacchierate).

È invece pronto a rimettersi in sintonia con il Napoli e con Napoli il brasiliano Allan, lasciato a casa ieri sera per il campionato ma pronto a rimettersi in gioco da martedì sera nel replay della sfida valevole per la coppa Italia. Allan, d'altro canto, ha subìto lo stesso trattamento che un anno e mezzo fa fu riservato dal PSG a Donnarumma e alla sua famiglia. Allora gli emissari parigini, tramite Raiola, consegnarono una proposta di contratto al papà di Gigio che prevedeva uno stipendio mega (12 milioni secondo alcune fonti) oltre che la presenza del fratello Antonio poi reclutato dal Milan e adesso in partenza per la Grecia (Olympiakos). Per Allan l'offerta è stata tre volte l'attuale contratto percepito a Napoli (7,5 milioni): di qui gli inevitabili giramenti di testa.

Alla fine però, preoccupato dall'eco dei provvedimenti dell'Uefa in materia di ffp, il PSG ha pensato di fare marcia indietro e di compiere altre scelte sul mercato, meno impegnative dal punto di vista finanziario.

Commenti